L’Oscillatore stocastico
L’oscillatore stocastico, in inglese detto “Stochastic Oscillator”, è uno strumento usato per l’analisi di breve periodo. Sia i traders che gli speculatori, usano questo strumento di analisi per attività a breve e a lungo periodo; e questo perchè può essere facilmente usato per poter andare a speculare sulle opzioni binarie, sul forex e su tantissimi altri strumenti finanziari che ci sono in circolazione. Andiamo ora a vedere, come opera tecnicamente questo strumento finanziario. La prima cosa da dire è che l’oscillatore stocastico, va a mettere a confronto il prezzo di chiusura della giornata in borsa, rispetto a quelli che sono stati i valori massimi e minimi in un certo periodo di tempo. Attraverso tutto questo, è possibile, quindi andare a calcolare quello che è il trend di mercato.
L’oscillatore stocastico, un pò come avviene per un altro strumento di analisi tecnica come l’RSI, va ad assumere valori che sono compresi tra lo 0 e il 100. Andiamo ora a vedere nello specifico come si comporta:
– In caso di valori superiori a 70, questo sta ad indicare una situazioni di ipercomprato, e quindi una tendenza del mercato anomala rialzista.
– In caso di valori inferiori a 30, questo sta ad indicare una situazione di ipervenduto, e quindi una tendenza del mercato anomala ribassista.
– In caso di valori siano compresi tra 30 e 70, questo sta ad indicare una situazione neutra, e quindi una tendenza del mercato normale.
Questo strumento, fu ideato da Giorge Lane, che stava lavorando sull’idea che, in una fase di mercato ben precisa, ovvero quella rialzista; il valore che si registra alla chiusura giornaliera del titolo, che tende ad avvicinarsi a quello che è il valore massimo che è stato raggiunto dallo stesso titolo in quella giornata. Contrariamente, in fase di ribasso, il valore con cui chiude il titolo, si avvicina a quello minimo raggiunto dallo stesso nella giornata di contrattazioni.
Dunque, se il prezzo di chiusura si avvicina di più a quello che è il prezzo massimo del periodo analizzato; sempre più il mercato va ad orientarsi verso il rialzo. In caso contrario, più il prezzo di chiusura va ad avvicinarsi a quello minimo del periodo; e più il mercato sarà proiettato verso il ribasso. Graficamente, l’oscillatore stocastico, presenta ue linee differenti che prendono il nome di: K% e D%. Ecco di seguito la tabella esplicativa:
– K%= 100*[(C -L)/(H – L)]
– D%= 100(S/s)
In questo caso:
– C indica il prezzo di chiusura del titolo
– L indica il prezzo minimo del periodo preso in esame
– H indica il prezzo massimo del periodo preso in esame
– S indica la somma dei valori di quelli che sono gli ultimi giorni che sono compresi tra C e L
– s indica la somma dei valori di quelli che sono gli ultimi giorni che sono compresi tra H e L
Andiamo ora a vedere, nello specifico, la linea K% e D% cosa misurano e che caratteristiche presentano. Per quel che concerne la linea K%, questa va a misurare il trend del mercato; e più i valori che restituisce l’indice sono elevati, più grande è la possibilità che il titolo vada verso un trend rialzista. In caso contrario, più bassi sono i valori, e ovviamente più il trend andrà verso un ribasso.
La linea D%, invece, rappresenta una media di quelli che sono gli ultimi risultati della linea K%; dunque per questo motivo si tratta senza dubbio di una linea più lenta. Per quel che concerne i parametri C, L, S, e s, questi assumono un valore differente, a seconda del numero dei giorni che vengono presi in considerazione. Di conseguenza, quindi, cambiano anche i valori di K% e D%. Andiamo ora a vedere quando si usa la linea K% e quella D%. Per quel che riguarda la prima, questa viene utilizzata per analizzare quello che è un periodo di 5 giorni; mentre la linea D% per un periodo di 3 giorni.
Le formule, quindi, vengono così rifatte:
– K%= 100*[(C -L5)/(H5 – L5)]
– %D= 100(S3/s3)
In questo caso:
L5= indica il prezzo minimo degli ultimi 5 giorni
H5= indica il prezzo massimo degli ultimi 5 giorni
S= indica la somma dei valori degli ultimi 3 giorni che sono compresi tra C-L
s= indica la somma dei valori degli ultimi 3 giorni che sono compresi tra H-L
Dunque, per concludere, possiamo dire che con l’oscillatore stocastico possiamo sia andare ad analizzare il periodo breve, quindi pochi giorni; sia un periodo brevissimo, ovvero pochi minuti; o ancora un periodo lungo che varia da una settimana a vari mesi.
Per maggiori approfondimenti, consigliamo la lettura: Individuare divergenze su indicatori Stocastico ed RSI
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