Piazza Affari: valore crollato del 21%
Il peso di Piazza Affari rispetto al Pil italiano si riduce sempre di più ed, ora, scende al 21% mentre la capitalizzazione totale, pari a 327,1 miliardi di euro della fine del primo semestre 2012, si è portata ai minimi da almeno due anni e mezzo.
Questi dati emergono da un bollettino fornito dalla Consob. A giugno 2012 l’incidenza della Borsa Italiana sul Prodotto Interno Lordo nazionale è tornata sui minimi che erano già stati toccati a fine 2011. Il tentativo di recupero messo a segno nei primi mesi del 2012 è stato, quindi, annullato. E, da sole, le società finanziarie quotate hanno bruciato in 30 mesi oltre la metà del loro valore.
Il comparto industriale rimane piuttosto stabile: a fine 2010 la capitalizzazione era di 177,8 miliardi di euro, mentre nel secondo trimestre del 2012 è sceso a 159,8. Decisamente peggio stanno banche ed assicurazioni: insieme valevano 166,8 miliardi ad inizio 2010, mentre ora sono crollate a 81,7 miliardi.
La capitalizzazione complessiva di Piazza Affari è quindi passata dai 459,2 miliardi del primo trimestre 2010 ai 327,1 miliardi di fine giugno 2012: il peso sul Pil è sceso dal 29,6% al 21%.
Eni, con i suoi 66,5 miliardi di euro, resta la regina del mercato italiano in termini di capitalizzazione seguita, a grande distanza, da Enel (23,5 miliardi), Intesa Sanpaolo (17,5 miliardi) e Unicredit (16,4 miliardi).
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