Piazza Affari ancora in calo: è la 20esima piazza finanziaria mondiale
Piazza Affari non riesce proprio a riprendersi. Maglia nera in termini di valore, zavorrata dai continui cali e capitalizzazione in riduzione che la portano ad essere la 20esima piazza finanziaria mondiale. E non finisce qui visto che dal 1996 a questa parte il suo rendimento è stato sempre inferiore a quello dei Bot.
Il bilancio degli ultimi 17 anni, quindi, non può essere che impietoso. A fine 2002 Piazza Affari, con 458 miliardi di euro di capitalizzazione, era nona al mondo e vantava un’incidenza sul Pil del 50%; a giugno 2012, invece, scivolone in ventesima posizione con una contrazione del valore del 29%. Trend disastroso se confrontato con i segni positivi di New York (+ 20%), dell’India (+ 608%) e del Brasile (+ 675%).
La Borsa italiana è tra le grandi anche la meno rappresentativa rispetto al Pil nazionale (20,7% a giugno 2012, ai minimi dal 1996); l’incidenza sul rispettivo Pil di quasi tutte le altre grandi piazze mondiali supera il 50% e, tra le principali borse europee, solo Atene, con l’11,1%, segue Milano.
In termini di performance media annua, Piazza Affari è ancora in fondo alla lista: il rendimento medio è stato infatti negativo del 5,9%. I migliori sono i paesi emergenti (India +13,5%, Russia +13,1%, Sudafrica +12,1% e Brasile +11,8%) mentre, tra le europee, aggancia la parità Francoforte (+0,1%) ma è negativo il rendimento di Parigi (-2,1%). Nel complesso, l’indice Mib storico della Borsa italiana ha perso in poco meno di 11 anni il 47,2%.
Parlando, invece, di rendimento possiamo affermare che negli ultimi 17 anni, solamente in tre anni chi ha investito nell’azionario italiano ha avuto un ritorno medio superiore rispetto a chi ha puntato sui titoli di Stato.
Nel dettaglio, a gennaio 1996 e a dicembre dello stesso anno l’investimento in Borsa ha reso rispettivamente il 5,26% e il 5,09% (contro il 4,05% e il 3,63% dei Bot); poi un lungo periodo di sconfitte per gli investitori di piazza Affari, fino alla rivalsa del 2011, anno in cui, complice il rimbalzo del listino, gli investitori in azioni hanno ottenuto un rendimento medio del 15,19% contro il 3,98% dei buoni pubblici. Complessivamente la Borsa ha reso nel periodo un 5,3% medio annuo, contro il 4,05%% dei Bot.
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