Bpm vola a Piazza Affari: titolo che guadagna oltre il 14%

Pubblicato da: MatteoT - il: 02-02-2013 12:00 Aggiornato il: 01-02-2013 18:43

Giornata di ieri assolutamente entusiasmante per Banca Popolare di Milano, che vola a Piazza Affari. Dopo una raffica di sospensioni per eccesso di rialzo, il titolo dell’istituto di credito lombardo arriva a guadagnare oltre il 14%. Il motivo? Il progetto di trasformare la banca in una società per azioni.

Il piano ha ufficializzato quello che molti analisti ed investitori si attendevano dal presidente del Consiglio di gestione, Andrea Bonomi. Trasformazione della Popolare in una Spa. Martedì Bonomi ha presentato il progetto di trasformazione in Spa ai sindacati nazionali, che hanno preso tempo fino a dopo le elezioni.

Non è escluso, poi, che Bpm possa fungere da polo di attrazione per aggregazioni, giocando un ruolo propositivo forte. Ma del futuro assetto è prematuro parlare (anche se sul mercato sono circolate ipotesi che ventilavano una possibile alleanza con Ubi). Sul piano si dicono pronti a trattare anche i sindacati.

La Uilca aspetta di conoscere i dettagli, ma chiede che sia mantenuto lo “spirito partecipativo” e “in quest’ottica sarà fondamentale per me anche una condivisione unitaria da parte delle organizzazioni Sindacali di Fabi, Fiba/Cisl e Fisac/Cgil” sottolinea il segretario Massimo Masi. “Non saranno accettabili soluzioni realizzate con metodi impositivi e unilaterali, che non tengano conto dell’interesse dei lavoratori e del valore rappresentato dalla loro partecipazione diretta alla vita della Bpm, attraverso l’impostazione cooperativa e il voto capitario” precisa Masi.

Del progetto di trasformazione, intanto, è stata messa al corrente – informalmente – anche Banca d’Italia. Se il piano andasse in porto, tuttavia, resterebbero in piedi i legami con il territorio a cominciare dalla creazione di una “Fondazione Bpm”, cui verrebbe destinato il 5% degli utili netti della banca, da utilizzare per attività di formazione e socio-assistenziali dirette ai dipendenti ed ex dipendenti della banca (oltre ad iniziative sul territorio).

La stessa Fondazione eleggerebbe tre consiglieri su 11 del Consiglio di Sorveglianza. La Bpm avrebbe comunque un assetto di mercato, con un larghissimo flottante e qualche socio “importante”, a cominciare dallo stesso Bonomi (che già ora ha una quota dell’8,6%) ma anche di Raffaele Mincione, che ha investito nella Popolare l’8,26% e del Credit Mutuel, che ha il 6,8%.

La banca ha confermato in una nota che “il tema della governance è oggetto di analisi e studio”, precisando che i tempi non saranno brevissimi: “Qualsiasi ipotesi concreta di evoluzione della governance è allo stato prematura”.

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