Borse Ue incerte, Piazza Affari in calo
Senza dati macroeconomici di rilievo e con l’incertezza politica che aleggia sull’Italia in vista delle elezioni del prossimo 24 e 25 febbraio 2013, Piazza Affari ha trascorso oggi una giornata poco mossa, che comunque l’ha portata a chiudere in territorio negativo lasciando sul terreno quasi lo 0,50%. Senza dimenticare la giornata di chiusura a Wall Street.
A tenere banco, sul listino milanese, è stata la vicenda che vede protagonista Telecom Italia Media; il destino di La7, dopo l’interessamento ed il blitz dei Della Valle, sembra più roseo ed il titolo ha festeggiato, arrivando a guadagnare anche il 15%. Discorso diverso per Mps, che secondo un rapporto Consob che è stato consegnato agli inquirenti di Siena, avrebbe manomesso il mercato creando gravi ed ingenti danni agli investitori.
L’indice Ftse Mib ha lasciato sul terreno mezzo punto, gravato da un comparto bancario che ha in parte sofferto il nuovo allargamento dello spread. La differenza tra il rendimento di Btp e Bund ha superato quota 280 punti, per poi ritracciare a 276. La cedola dei titoli italiani è al 4,4%. Pesa in questo senso l’approssimarsi delle elezioni, che catalizzano l’attenzione degli investitori; non manca chi, come Mediobanca, apre già al possibile ritorno alle urne.
Contrastate le altre Borse del Vecchio Continente; Francoforte ha guadagnato lo 0,46%, Parigi lo 0,18% e Londra ah perso lo 0,16%. In Germania, secondo il rapporto mensile della Bundesbank l’economia tornerà a crescere già nel primo trimestre dell’anno, dopo un calo dello 0,6% del pil registrato negli ultimi tre mesi del 2012.
Segnali di distensione sono arrivati dal sistema del credito spagnolo, dove le sofferenze hanno segnato un deciso calo a dicembre 2012, scendendo fino al 10,44% del totale dei crediti, dall’11,38% di novembre.
Nella nottata tra domenica e lunedì, invece, ore di contrattazioni molto positive in Asia; dopo che il G20 di Mosca non ha interrotto la guerra valutaria, Tokyo ha ripreso a salire guadagnando, a fine seduta, il 2,09% e raggiungendo i nuovi massimi da oltre un anno e mezzo. Senza dimenticare che in Giappone le attenzioni sono rivolte anche al prossimo governatore della BoJ, nella speranza che possa essere incline ad adottare una politica monetaria accomodante che possa portare ad un’ulteriore svalutazione dello yen.
Sul fronte valutario l’euro è debole nei confronti del dollaro, 1,3346, e chiude a 125,37 sullo yen. Lo yen è stabile anche sul dollaro, a 93,96, dopo che il G20 ha mostrato condiscendenza nei confronti dell’aggressivo allentamento monetario avviato da Tokyo.
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