Grecia: Fitch alza il rating
Le ottime performance azionarie degli ultimi giorni ci portano ad una chiara, netta ed importante affermazione: Grexit, addio. Atene prova ad archiviare il rischio di addio dall’euro varando le prove generali del rilancio economico che il Paese attende con ansia dopo oltre cinque anni di completa e totale crisi che hanno messo più che in ginocchio l’intera economia nazionale.
Ovviamente sono solamente i primi passi, non si può certo pensare di poter avere un Pil positivo nell’arco di qualche settimana.
La disoccupazione, infatti, viaggia ancora all’incredibile livello del 27%, mentre quella giovanile ha superato ampiamente e con decisione il 62%. Ma i timidi segnali di ripresa sul fronte del bilancio pubblico sono stati premiati da un primo importante riconoscimento: Fitch ha alzato il rating sul debito ellenico da “CCC” a “B-“.
I commenti dell’agenzia di rating sono confortanti: “Si intravedono chiari progressi nell’eliminare il doppio deficit, fiscale e corrente – scrive in una nota – e la svalutazione interna ha iniziato a prendere piede”. A farne le spese è finora la gente comune, che nel nome della produttività e dell’austerity alla tedesca si è vista tagliare stipendi e pensioni del 25%.
I conti però iniziano a tornare: i primi tre mesi dell’anno si sono chiusi per Atene con un primo avanzo primario, la ricapitalizzazione delle banche è stata completata, l’Europa ha sbloccato proprio oggi due nuove tranche di prestiti da 7,5 miliardi e Bruxelles per la prima volta ha rivisto in meglio (si fa per dire) le sue previsioni sul pil 2013, con un ribasso ridimensionato dal – 4,8% al -4,4%. Prima di Fitch, anche Morgan Stanley aveva riacceso un faro sulla Grecia consigliando l’acquisto di bond ellenici. Il rendimento sui decennali è già sceso in un anno dal 29% al 10%.
“Abbiamo svoltato – ha detto nei giorni scorsi sfidando la scaramanzia il ministro alle finanze Yannis Stournaras -. Dal 2014 l’economia tornerà a crescere e noi potremo provare a tornare sui mercati”. La ripresa “si farà sentire tra poco anche nella vita di tutti i giorni” ha promesso il titolare del Tesoro. Ci contano soprattutto i greci.
Non bisogna però dimenticare che la crisi economica e finanziaria di questi cinque anni ha travolto, cancellando, oltre un quarto dell’intera ricchezza nazionale e oggi la Grecia vede la presenza di quasi 3,5 milioni di persone che vivono ben al di sotto della soglia di povertà. Ed entro fine 2015 il governo taglierà altri 15mila posti nel settore pubblico.
Le speranze di rilancio sono affidate soprattutto al turismo: le prenotazioni per le vacanze nell’Egeo sono in aumento quest’anno del 25%. E non a caso ad aprile le assunzioni in Grecia – secondo i dati del ministero del lavoro – hanno superato di 20mila unità i licenziamenti.
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