Mercati: si torna al risk-off?
Ultimamente abbiamo assistito a diversa direzionalità da parte dei mercati azionari e, più in generale, ad un miglioramento della situazione economica e politica europea, nonchè americana e giapponese. I fondamentali economici, però, non sono migliorati in modo altrettanto netto ed alla prima avvisaglia potrebbero riportare alla luce una nuova ondata si risk-off, magari già a partire da questa settimana.
Vediamo le previsioni di Mike Gallagher, CEO IDEAglobal, una compagnia di analisi e consulenza finanziaria. Le sue previsioni riguardano le obbligazioni, gli indici ed il valutario ed i dati che emergono sono a dir poco sorprendenti se contestualizzati in quello che stiamo vivendo nelle ultime settimane, vedasi soprattutto i nuovi massimi degli indici americani, tedeschi e giapponesi.
Obbligazioni
Più nello specifico, scrive la Gallagher alla Cnbc, si prevede che i tassi sui titoli a 10 anni in Spagna e Italia possano iniziare a muoversi al rialzo continuando fino all’ottobre del 2013. In questo periodo, secondo le analisi, assisteremo ad un trend rialzista di questi parametri valutativi così importanti: ci saranno correzioni e picchi, ma la direzione continuerà ad essere quella del rialzo.
Secondo il modello presentato da IDEAglobal, per la fine di ottobre i tassi sui titoli spagnoli e italiani saranno al rialzo di 100 punti base, ad un livello coerente con il nuovo atteggiamento col quale i mercati iniziano a guardare la stabilità europea. Di primaria importanza sono i rischi politici in Italia e le tensioni sociali in Spagna.
Il declino, guidato dai titoli spagnoli e italiani, porterà verso nuovi minimi anche in Bund tedeschi che viaggeranno a nuovi minimi entro la fine di giugno. Ad ottobre del 2013, secondo le stime, i tassi sui Bund rimarranno a 5 punti base.
Indici e valutario
Inoltre, secondo l’analisi, il pan-europeo Euro Stoxx 600 e l’indice tedesco DAX perderanno circa il 10% per la metà di luglio e, l’European Banking Index tornerà indietro al minimo dei 153 punti.
Cosa attendersi? Per la metà di luglio 2013 il cambio EUR/USD scenderà a 1,26 punti e piomberà ad 1,23 tra la fine di agosto e la fine di settembre.
Potrebbe esserci quindi la fine dell’effetto Draghi, che è riuscito a stabilizzare i mercati finanziari nell’agosto del 2012, quando il tasso di cambio tra l’euro ed il dollaro americano era arrivato a 1,21.
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