Piazza Affari vola sulla scorta di Apple e del Pmi dell’Eurozona
La volatilità iniziata nelle scorse settimane con l’annuncio della Fed di aver posticipato la fine del Quantitative Easing ha generato un buon grado di volatilità che si conferma tale anche nella giornata di mercoledì 24 luglio 2013.
Da una parte i mercati asiatici stanno reagendo con nervosismo giustificabile alla decelerazione della crescita della Cina, mentre nel resto del Mondo la buona trimestrale di Apple e la lettura positiva dell’indice Pmi della zona Euro i listini hanno chiuso in deciso rialzo.
Il Pmi provvisorio composito della Cina è calato a 47,7 punti contro il 48,2 di giugno 2013; il gap rispetto alla soglia critica dei 50 punti, spartiacque tra ripresa e recessione, si è ampliato portando in negativo le Borse del continente asiatico.
Secondo Zhang Haidong, analista di Shanghai contattato dall’agenzia Usa Bloomberg, “il peggioramento dell’economia cinese solleva timori sul fatto che anche i profitti delle aziende ne possano risentire. Sembra che il governo continui a lasciare invariata la politica monetaria e questo trascinerà i mercati ancor più al ribasso”.
Da Pechino è arrivato anche il divieto per gli organismi del partito comunista e delle amministrazioni di costruire nuovi uffici, in un ennesimo tentativo di porre freno alla speculazione edilizia contenendo la bolla immobiliare e i flussi di investimenti pubblici.
Di segno decisamente opposto la lettura del Pmi della zona Euro che ha fatto registrare i massimi degli ultimi 18 mesi, grazie alle letture molto positive di Francia e Germania. Quello composito e quello manifatturiero sono saliti, rispettivamente, a 50,4 e 50,1 punti, portandosi nella “zona di crescita”.
Il dato del manifatturiero è ai massimi da due anni. Torna poi d’attualità la questione della Grecia: l’Eurogruppo ha rimandato dopo il 29 luglio l’emissione della tranche d’aiuti da 2,5 miliardi, in attesa che il Parlamento adotti l’ultima manovra richiesta.
I mercati europei, scansata la debolezza asiatica, si sono confermati in rialzo nonostante l’incertezza di Wall Street: Londra recupera alla fine lo 0,35%, Francoforte lo 0,78% e Parigi l’1,1%. A Milano, il Ftse Mib supera gli altri listini e chiude in rialzo dell’1,26%, sostenuto anche da una repentina correzione dello spread e dalla buona lena del comparto bancario.
Sul fronte obbligazionario, invece, vediamo che il differenziale di rendimento tra Btp e Bund tedeschi ritraccia a 272 punti, con una cedola del decennale italiano sul mercato secondario pari al 4,35% a causa dell’indebolimento dei titoli tedeschi.
Negli Stati Uniti ha battuto le attese la trimestrale di Apple, di martedì sera, che ha riportato così un po’ di ottimismo in vista dei prossimi appuntamenti societari. La giornata è partita bene con la performance di Ford, che ha superato le attese degli analisti con 1,23 miliardi di utili.
Sul fronte valutario l’euro chiude in lieve rialzo a 1,3232 dollari e si rafforza leggermente anche sul fronte dello yen, così come il dollaro che supera soglia 100.
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