Banco Popolare in netto rialzo in Borsa

Pubblicato da: Redazione E-investimenti.com - il: 21-05-2008 1:38

Banco Popolare dopo aver chiuso la fase delle grandi pulizie, necessarie dopo l’aggregazione con Bpi (ex Popolare di Lodi) vede i ricavi e gli utili generati dall’attività in salita più delle attese, i costi sono sotto controllo, e dal delicatissimo fronte delle sofferenze non sono arrivate brutte sorprese.

E’ questa la fotografia della banca che emerge dai conti del primo trimestre diffusi ieri sera e accolti oggi con entusiasmo in Borsa, dove il titolo sta salendo in positivo di oltre il 5%.

Grazie all’aumento degli impieghi e all’allargamento dello spread sull’erogato, il margine d’interesse è salito del 14% rispetto allo stesso periodo dell?anno precedente attestand osi a quota 643 milioni di euro, +4% rispetto a fine dicembre 2007 e circa il 5% sopra le attese del consensus degli analisti. “E’ la più forte performance tra le banche italiane”, commenta Azzurra Guelfi, analista di Citigroup.

Con il balzo di oggi il titolo riduce a -9,5% il bilancio da inizio anno. Banco Popolare è uno degli angeli caduti della Borsa italiana, e nonostante il recente rimbalzo perde il 37% dallo scorso luglio, quando l’assemblea ratificò la fusione con Bpi.

A lungo il mercato ha temuto che la società fosse costretta a lanciare un aumento di capitale per ristabilire il patrimonio di vigilanza. I dati del primo trimestre indicano che il peggio è alle spalle e lasciano presagire un graduale ritorno a condizioni di normalità dopo l’emergenza.

Credit Suisse ritiene che non sussistano più motivi per vendere il titolo e stamattina ha portato la raccomandazione a neutral da underperform. Jp M organ invece lo ha inserito nella lista dei preferiti.

Non sono stati soltanto i ricavi a stupire gli analisti. L’utile netto è salito a 331 milioni di euro dai 286 milioni di euro pro forma dello stesso periodo dell’anno precedente: un incremento superiore alle attese, anche se parzialmente drogato da voci straordinarie.

L’utile ricorrente, che esclude l’impatto dell’aggregazione con la Bpi, si è attestato a 193 milioni di euro, 20 milioni di euro in più rispetto alle attese di Euromobiliare e più del doppio del risultato del quarto trimestre del 2007.

Le commissioni nette hanno sfiorato i 300 milioni di euro, in calo del 3% rispetto al pro forma del primo trimestre 2007 soprattutto per effetto del calo dell’asset management: il dato è comunque superiore del 6% delle attese. Gli analisti di Euromobiliare notano che nel trimestre c’è stato un buon risultato delle commissioni da prodotti innovativi come le assicu razioni sui mutui e ritengono che questo trend proseguirà per il resto dell’anno, in quanto i livelli di penetrazione di questi prodotti tra la clientela ex Bpi è molto bassa.

Il ritorno alla normalità è testimoniato dall’andamento della qualità del credito: tre trimestri di vigorosa pulizia sembrano aver sistemato anche questa grana. Le rettifiche sul valore sono state pari a 92,9 milioni di euro, in linea con le attese e 10 milioni di euro in meno rispetto allo scorso trimestre. La percentuale dei crediti incagliati sale in modo impercettibile all’1,54% del totale degli impieghi: “Sembra che la situazione si stia stabilizzando” scrive stamattina l’analista di Ubs Matteo Ramenghi.

Il Core Tier 1, il principale indice di solidità patrimoniale, l’elemento che più di ogni altro ha zavorrato il titolo nei mesi scorsi, è salito al 5,6-5,7%, un balzo dal 4% di fine dicembre da mettere in relazione alle dimiss ioni portate a termine in questo avvio d’anno. La società conferma il raggiungimento di quota 6-6,5%, un obiettivo che potrebbe essere agguantato già nel giro di qualche mese: in precedenza il management indicava fine 2008.

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