Saras nel mirino di Gazprom
Con una semplice dichiarazione diffusa in tutto il mondo dalle agenzie si è scatenato una caccia agli acquisti sui titoli della Saras, la società della famiglia Moratti, leader europeo della raffinazione; dopo un rialzo eccessivo le azioni sono state sospese per eccesso di rialzo in seguito a quanto dichiarato da Igor Barsukov, responsabile per lo sviluppo delle attività petrolchimiche di Gazprom Neft.
Stando a quanto riportato, Barsukov ha detto che Gazprom Neft “sta considerando” l’acquisto di 4-5 raffinerie in Europa e ha sottolineato come Saras “sia nella lista” dei possibili obiettivi. Barsukov ha poi precisato che Gazprom Neft ha progettato di investire fino a 130 miliardi di rubli (4,4 miliardi di dollari) entro il 2020 per aumentare la capacità produttiva e migliorare tecnologicamente tre raffinerie in Russia.
Tanto è bastato per far piovere una valanga di ordini in acquisto che ha portato Saras a chiudere la seduta in rialzo dell’8,3%, ai massimi degli ultimi nove mesi. A oggi il valore di Borsa di Saras è di 1,7 miliardi di euro. Collocate a 6 euro nel 2006, le azioni Saras in questi anni sono scese fino a toccare il minimo storico a quota 1,33 nell’agosto scorso. A pesare sul titolo sono le difficili condizioni di mercato, con i margini della raffinazione in calo a causa della minore domanda di gasolio da parte dell’industria e dall’autotrasporto.
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