Eni: 1,35 miliardi di bond ai risparmiatori
La campagna di collocamento del prestito al pubblico di Eni si è chiusa e, nonostante lo scenario proibitivo, si è chiusa “bene, ma non benissimo”. Il gruppo si era detto disponibile a raccogliere da uno a 2 miliardi di euro, ha fissato l’offerta a 1,35 miliardi di euro; la pecca è il tempo: tre settimane per raccoglierli e niente fila miliardaria come successo in passato.
I dati ufficiali ed il rendimento lordo delle obbligazioni si conoscerà solamente nelle prossime ore; le prime indiscrezioni parlano di sottoscrizioni per 1,1 miliardi per il titolo a tasso fisso e solo di 200-250 milioni per quelle a tasso variabile.
La cedola pagata da Eni sarà a sei anni e verrà definita in una cedola compresa tra i 180 ed i 280 punti base più il tasso mid swap, pari circa al 2%, sarà comunque difficile battere il Btp pubblico, che con condizioni e scadenze simili paga un rendimento del 5,15%.
Secondo gli operatori del mercato delle emissioni, sarà difficile che Eni conceda un bis rivolto agli investitori professionali. Come pure Enel, che aveva in agenda emissioni del genere. “Con questi scenario di mercato – aggiunge il banchiere d’affari – è probabile che anche i migliori emittenti corporate italiani preferiranno aspettare l’anno nuovo, e tempi migliori“.
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