Crisi Mediaset: Berlusconi annuncia tagli
La crisi sta spaventando con decisione Mediaset; in queste ore sono le banche d’affari a bocciare il biscione in attesa del 21 marzo quando verranno pubblicati i conti della società. I numeri metteranno in evidenza un utile netto minore a quello fatto registrare nel 2010.
Il motivo? La crisi e, soprattutto, la raccolta pubblicitaria scesa e tornata ai livelli di 10 anni fa. E oggi la bocciatura del titolo è arrivata da Nomura che ha abbassato il target price a 1,95 euro da 2,2 euro (rating reduce), ben al di sotto dell’attuale valore delle azioni a 2,126 euro: il titolo non scende sotto quota 2 euro in chiusura di seduta dal 19 dicembre 2011.
Venerdì scorso, S&P research ha ribadito la raccomandazione “strong sell” sulle azioni con prezzo obiettivo a 1,60 euro, sottolineando che la debolezza dei conti non dovrebbe riguardare solo gli utili, ma anche i ricavi in Italia 2 e in Spagna 3 e che Mediaset potrebbe sorprendere negativamente sul fronte dei margini ebitda, a causa dei costi legati ai canali digitali e alle attività della pay tv che non crescono alla velocità sperata.
Ad avere una visione negativa su Mediaset è anche Goldman Sachs, che ha ribadito raccomandazione “sell” sul titolo, con target price a 2,3 euro da 2,23. E in merito a possibili tagli futuri Berlusconi, ha spiegato che prima dell’estate la società ha “lanciato una manovra che porterà in tre anni a un risparmio di 250 milioni l’anno, senza toccare il prodotto”.
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