Swisscom: profitti in calo nel settore della Tlc
Il 2011 è stato movimentato e l’utile netto di Swisscom è calato a 1,2 miliardi di franchi rispetto all’1,8 miliardi del 2010. L’operatore telefonico Svizzero, controllato al 56,94% dalla Confederazione Elvetica, presente in Italia attraverso Fastweb non può comunque lamentarsi.
L’assemblea generale dei soci, che si è svolta a Zurigo, ha approvato la proposta del Cda di portare il dividendo a 22 franchi svizzeri per azione; cedola in crescita, per la decima volta consecutiva negli ultimi dieci anni, del 4,8% rispetto all’esercizio 2010.
Tutto bene, dunque? Si è no, dove il no riguarda proprio la parte italiana. Come ha spiegato il presidente del Cda di Swisscom Hansueli Loosli, se il 2011 “è stato caratterizzato, in Svizzera, dagli elevatissimi investimenti nelle reti di ultima generazione”, in Italia “in seguito alla difficile situazione economica e ai tassi d’interesse in rialzo, le prospettive di crescita sono diminuite, mentre i costi di capitale sono aumentati. Di conseguenza è stato necessario correggere il valore della partecipazione Fastweb”.
La notizia era stata anticipata a fine anno da una nota del gruppo elvetico che spiegava come a seguito di alcuni test di mantenimento del valore fosse risultato che “tenuto conto dei costi di capitale più elevati e della crescita più contenuta, il valore aziendale di Fastweb a fine 2011 è inferiore di circa 1,3 miliardi di euro al valore contabile degli attivi netti incluso il goodwill” e pertanto il conto consolidato per il 2011 avrebbe registrato “una rettifica di valore straordinaria e con effetto a livello di risultato d’esercizio pari allo stesso importo” (mentre, confidando anche gli ammortamenti annui ordinari, il valore residuo di Fastweb sarebbe sceso a 2,9 miliardi di euro, con una perdita di valore rispetto al prezzo d’acquisto del 35% circa).
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