Brembo, nuovo stabilimento in Cina investimento da 70 milioni e mille dipendenti

Pubblicato da: MatteoT - il: 26-04-2012 21:37

Alberto Bombassei, da poche settimane sconfitto nella battaglia contro Squinzi per la presidenza di Confindustria, si può consolare con la sua Brembo e con il nuovo investimento in Cina: si tratta di uno stabilimento dove, dopo oltre 10 anni di presenza nel mercato cinese, Brembo ha concentrato le proprie attività produttive in un’area unica di 95.000 metri quadrati alle porte di Nanchino.

In questo nuovo sito sono state integrate tutte le fase della catena del valore: dall’arrivo delle materie prime fino alla spedizione dei prodotti finali. L’investimenti totale previsto è di 70 milioni di euro e darà lavoro a 850 persone (a regime saranno circa 1.000). Grazie a 41 linee produttive fra dischi e sistemi ed alla fonderia si riusciranno a produrre 6 milioni di dischi l’anno.

L’idea alla base dell’investimento, oltre quella di spingere le sinergie, è quella di servire da vicino i propri clienti dal momento che molte aziende automobilistiche hanno aperto siti produttivi in Cina. In particolare verso i gruppi tedeschi. Del resto, quella di Brembo è una scelta obbligata, visto che il mercato cinese, ora il primo al mondo per produzione di autovetture.

“Non è una delocalizzazione – ha spiegato Bombassei alla cerimonia di inaugurazione- come non lo è mai stato nella nostra tradizione. Da 20 anni facciamo investimenti nuovi all’estero come internazionalizzazione, finalizzati a dare risposte ad un mercato o esistente o nascente. In questo caso siamo già presenti in Cina da 10 anni ma avevamo cominciato un pò in sordina”.

Brembo è sbarcata con una joint venture a Nanchino nel 2001 sulla scia di Naveco, la JV della Iveco per la produzione di veicoli industriali. “Siamo pronti – ha detto Bombassei – ad essere partner delle case automobilistiche cinesi, perchè stanno investendo su nuove vetture e hanno bisogno di prodotti tecnologici. Per noi essere qui è un obbligo, una necessità. Questa è per noi una seconda nascita in Cina – ha detto sottolineato l’imprenditore bergamasco – per dare una risposta adeguata a questo mercato che sta crescendo in maniera molto forte. Quando dieci anni fa siamo arrivati, la produzione locale era di circa un milione di autovetture, ora sono diciotto milioni. Da parte nostra era un pò una necessità e un pò un obbligo di avere una presenza, una produzione importante“.

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