Royal Bank of Scotland triplica le perdite: è crisi nera
Royal Bank of Scotland (Rbs), una delle prime banche inglesi, per l’82% in mano al governo del Regno Unito vede triplicare le sue perdite nette durante il primo trimestre del 2012; queste ammontano a 1,52 miliardi di sterline (1,87 miliardi di euro).
I profitti operativi, in compensano, ammontano a 1,2 miliardi di sterline, in netto aumento rispetto ai 144 milioni di un anno fa. “Siamo contenti dei nostri progressi nel primo trimestre – commenta l’amministratore delegato, Stephen Hester – anche se la situazione generale resta difficile. Rbs continua a riguadagnare forza e resistenza“.
Ciò che pesa sui conti del gruppo è la nuova svalutazione del portafoglio crediti. La banca, protagonista di uno dei più grandi salvataggi della storia da parte dello Stato inglese, ha annunciato di essere pronta a restituire parte degli aiuti ricevuti.
Hester, da quando è entrato in carica nel 2008, ha tagliato 35mila posti di lavoro, ha ridotto gli asset del gruppo per oltre 700 miliardi di sterline e paragonandosi a un artificiere dice: “Ho disinnescato la più grande bomba a orologeria della storia”.
Il governo ha iniettato nelle casse di Rbs 45,5 miliardi di sterline che adesso, dopo il cessato divieto dell’Unione europea, ricomincerà a pagare dividendi agli azionisti “privilegiati” che incasseranno una cedola da 350 milioni.
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