Conti correnti italiani: è corsa allo sportello
In Italia non accenna a ridursi la corsa agli sportelli ed il deflusso di capitali verso il Nord Europa. La notizia, nei giorni scorsi commentata tra l’altro anche dal premier Mario Monti, trova una conferma ufficiale in un passaggio del Bollettino Statistico redatto dalla Banca d’Italia.
Nel paragrafo dedicato all’evoluzione dei saldi del sistema di pagamento si dice che gli italiani stanno spostando delle somme di denaro ingenti dalle banche domestiche a quelle estere. La cifra, decisamente consistente, avrebbe raggiunti i 274 miliardi di euro nel mese di marzo 2012.
Le cifre ufficiali, però, non vanno oltre al dicembre 2011; l’emorragia, nell’ultimo mese dell’anno scorso, toccava già i 200 miliardi di euro. E’ questo, quindi, la passività di Bankitalia: tutti i pagamenti, importazioni e investimenti all’estero, del sistema Italia.
“Dall’avvio della crisi del debito sovrano si e’ registrato un forte incremento dei flussi di pagamento per il tramite del sistema di regolamento transeuropeo Target 2 dai Paesi dell’area maggiormente interessati dalla crisi verso quelli ritenuti piu’ solidi dagli operatori di mercato”, scrivono gli economisti di Palazzo Koch. “Tali andamenti hanno determinato ampie variazioni nella posizione creditoria o debitoria, registrata nella voce altri investimenti della bilancia dei pagamenti di un Paese, delle diverse banche centrali nazionali nei confronti della Banca centrale europea“.
Via Nazionale addebita questa emorragia alle tensioni sul debito pubblico e alla crisi dell’economia italiana che fa fuggire gli investitori stranieri e anche i capitali domestici. Con effetti pessimi sulle banche.
Nel frattempo, altra giornata negativa in Borsa con Piazza Affari che chiude registrando un pesante – 1,79%; stesso risultato, decimale più decimale meno, per gli altri listini europei: Londra che ha ceduto l’1,73%, Francoforte l’1,77% e Parigi il 2,18%. Seduta in salita anche per Wall Street: il Dow Jones cede l’1,1%, l’S&P l’1,2% e il Nasdaq l’1,2%.
A pesare sulla giornata odierna è stata la bocciatura, da parte della Bce, del piano di salvataggio proposto dal governo iberico per Bankia; l’istituto di Francoforte ha definito “inaccettabile” la “non ortodossa” idea di rastrellare i 19 miliardi di euro necessari per salvare Bankia dall’emissione di ulteriore debito pubblico.
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