Secondo la definizione elaborata dagli economisti della scuola classica, il capitale è costituito da ogni bene prodotto dall’uomo che, anziché essere consumato, viene impiegato per la produzione di nuovi beni.
A sua volta la teoria marxista, pur muovendo dalla definizione elaborata dalla scuola classica distingue tra capitale:
- costante, costituito da macchine, impianti, ecc…;
- variabile il quale viene utilizzato per acquistare la forza-lavoro e che genera un profitto, detto anche plus valore, utilizzato per accumularne di nuovo.
Altra distinzione molto importante nelle scienze economiche è quella tra capitale fisso, ovvero quello che non viene consumato durante un procedimento di produzione ma che si utilizza in più produzioni, ad esempio le macchine e gli attrezzi, e il capitale circolante che viene invece definito come quello di consumo, utilizzato per produrre e che dovrà essere reintegrato, ad esempio le materie prime.
Se ci addentriamo nella scienza aziendale troviamo una ulteriore distinzione tra capitale di impianto, ovvero quello utilizzato per costruire l’azienda e le attrezzature, capitale di esercizio, che va mantenuto disponibile e liquido per pagare salari, acquistare materie prime, … capitale mobile che é formato da titoli, crediti, … infine il capitale immobiliare composto di terreni, fabbricati, ecc.
Infine se analizziamo le società troviamo una ulteriore definizione di capitale, inteso come l’ammontare dei beni apportati dai soci nell’atto della costituzione della società, o anche in seguito alla sua costituzione; nelle società a responsabilità limitata e nelle società per azioni, é proprio questo a rappresentare il limite entro il quale rispondono i soci della società stessa.
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