Le valute in Africa: tutte le opportunità
La grande maggioranza dei traders concentra la propria attenzione sulle majors nel Forex, tra le quali spiccano soprattutto dollaro americano, euro, sterlina inglese e yen, magari aggiungendo ad essi le commodity pairs, ossia il dollaro canadese, quello australiano e quello della Nuova Zelanda. Tuttavia il mondo è pieno di valute e, quindi, di opportunità di investimento.
Oggi parliamo dell’Africa, che presenta molte valute che sono in grado di generare, soprattutto nella zona sub-sahariana del continente, ritorni importanti in termini di investimento. Magari non ai livelli dello yuan cinese, del rublo russo o del peso messicano, ma comunque interessanti visto che i rispettivi mercati stanno tornando ad essere sempre più liquidi e trasparenti.
Il riferimento non può che andare alla naira nigeriana, al cedi ghanese, al dalasi del Gambia, lo scellino ugandese quello keniano e molte altre. Si tratta di valute monetarie “esotiche” che sono appetibili a causa dei bassi tassi di interesse e della stentata crescita che stanno avendo, in questi mesi, la maggior parte dei Paesi sviluppati in Occidente.
L’Africa, come spiegano molti analisti, rappresenta il tipico luogo in cui gli investitori scarseggiano. Le monete appena citate, invece, stanno continuando ad attirare capitale ed i livelli di rendimento sono molto buoni. In aggiunta a tutto questo, il quadro fiscale della maggior parte delle nazioni può essere considerato incoraggiante e persino la bassa età della popolazione è un fattore da tenere in debita considerazione.
Queste valute, inoltre, hanno degli andamenti che possono sembrare molto volatili e che, quindi, consentono agli investitori di sfruttare ottime opportunità di rendimento. Soprattutto la naira nigeriana, che ha consentito al relativo portafoglio di raddoppiare di valore nel giro di pochi anni. Lo stesso discorso, però, può essere replicato anche sulle divise del Ghana, dell’Uganda e dello Zambia.
Questa popolarità deve però essere accompagnata da una più radicata presenza fisica sul territorio degli istituti di credito. In questo caso si distingue soprattutto Standard Bank, la quale opera in diciannove paesi dell’Africa sub-sahariana, mentre Citi ha deciso di focalizzare la propria attenzione su Nigeria, Ghana, Gambia, Uganda, Kenya e Tanzania.
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