Come investire in titoli di Stato? Perché investire in questo settore?

Pubblicato da: TommasoP - il: 14-03-2018 9:33 Aggiornato il: 02-01-2019 14:26

Non sempre i titoli di stato rappresentano l’ultima spiaggia. Soprattutto quando per investire i tuoi soldi non ci sono semplici soluzioni. Ci sono le criptovalute sì, ma come tali sappiamo bene che non sono un asset adatto a tutti e come tale non lo possiamo consigliare ai principianti in quanto molto volatili.

Ci sono poi gli investimenti in borsa. Anche in questo caso, però non è semplice come molto vogliono farti credere. Non è facile sapere se un titolo è meglio di un lator e fino a che punto lo si può considerare tale.

Ci sono poi le materie prime ed il trading online. Anche questi sono settori molto performante e come tali ben delineati. Allo stesso tempo, molto rischiosi.

Infatti il trading online è molto conveniente perché ti permette di investire in borsa direttamente da casa come anche in altri settori tramite le piattaforme di trading online, ma come tale non adatto a tutti i trader, soprattutto nel caso in cui non ne sai granché di investimenti.

Ecco uno dei motivi per il quale oggi ti vogliamo parlare dell’investimento nei titoli di stato.  Questo è quello che oggi in questa guida ci prefiggiamo. Cercarti di farti comprendere nel migliore dei modi come e dove investire in titoli di stato.

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Come investire in titoli di Stato?

Come investire nei titoli di Stato?

investire in titoli di stato

Conviene investire in titoli di stato

Partiamo dal principio; partiamo dal presupposto che investire in titoli di staio potrebbe essere molto conveniente anche se poco performanti in quanto il rischio è molto limitato. Queste tipologie di investimento, vanno però bene per tutti i trader e gli investitori che non vogliono rischiare di perdere il loro capitale e come tale si accontentano di rendimenti bassi.

A questo punto, devi anche sapere che investire in titoli di Stato è una possibilità che piace a molti risparmiatori. Perché? Per il semplice fatto che offrono un rischio medio-basso e come tale sono percepiti come un tipo di investimento sicuro.

Infatti oggi si contano tantissimi investitori che a costo di ricevere dei rendimenti bassi, notoriamente tra i portafogli dei risparmiatori italiani è possibile trovare i famosi Btp, o altri titoli di Stato.

In pratica, tutti i soldi investiti nei titoli di Stato molto difficilmente vengono persi, tranne che non fallisce l stato. Per altro, i bassi rendimenti sono dovuti proprio a questo. Venendo meno la possibilità di fallimento dello stato, viene meno anche l’alto rendimento.

Per altro, se l’obiettivo è quello di guadagnare delle grandi somme di denaro, investire in titoli di Stato di Paesi sviluppati non è la scelta giusta a causa dei livelli bassi dei tassi di interesse.

In questo caso, se hai una propensione maggiore al rischio e conosci bene il settore allora il trading online, nelle sue 1000 sfaccettature è quello che fa per te.

>>Leggi anche: DOVE INVESTIRE NEL 2019? Soluzioni e consigli per investimenti sicuri

Nel caso in cui invece si fosse interessati ad un investimento sicuro, e come tale ad un investimento rendimento basso, allora investire in titoli di debito di uno Stato è una scelta tra le più consigliate tra gli esperti dei mercati finanziari.

In seguito cercheremo anche di capire bene cosa sono i titoli di Stato, come essi funzionano, come investire e per quale ragione sono così amati dai piccoli investitori.

Cosa sono i titoli di Stato? Definizione

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Cosa sono i titoli di stato

Partiamo dalla definizione per oi proseguire. Possiamo definire con il termine “titoli di Stato” i titoli emessi da uno Stato utili per pagare i debiti a cui accende al fine di sovvenzionare la spesa pubblica.

Tutti i titoli vengono emessi per far fronte alle esigenze del Paese. Allo stesso tempo, essi vengono emessi per non gravare sulle spalle dei cittadini mediante la tassazione diretta o indiretta.

In questo caso, il ruolo si inverte ed è lo Stato che assume il ruolo di debitore. Invece chi investe in titoli di Stato viene considerato come creditore del Paese.

In breve, gli investitori danno dei soldi in prestito allo Stato. Il denaro che otterranno indietro alla scadenza del titolo emesso viene considerato come guadagno al quale si devono aggiungere gli interessi.

>>Leggi anche: Investire in Bitcoin: conviene ancora?  Le 5 Criptovalute su cui Investire

Perché investire in titoli di Stato?

Una domanda da non poco conto. Non tutti sanno che quando si investe in titoli di stato, l’investitore ha diritto ad avere degli interessi sulla somma prestata. Questa però non sempre viene corrisposta mediante cedole periodiche, perché potrebbe anche essere emessa attraverso lo scarto di emissione.

Cosa si intende per scarto di emissione?

Si intende con questo termine la differenza tra il prezzo di emissione e quello raggiunto alla scadenza del titolo.

Allo stesso tempo però si deve considerare che il tipo di emissione del tasso di interesse deve essere stabilito nel momento in cui si acquista il titolo come le tempistiche di pagamento degli interessi in caso di cedole periodiche.

Nel caso in cui si scegli fi acquistare BOT a scadenza di 3, 6 o 12 mesi, si deve sapere che il tasso di interesse sarà pagato con scarto di emissione.

Questo invece non avviene nel caso in cui invece si opti per investire e comprare BTP; qui gli interessi verranno corrisposti con cedole periodiche ogni 6 mesi.

A questo punto, una volta che abbiamo definito e pero più chiaro cosa sono i titoli di Stato ma anche in che modo per essi vengono corrisposti gli interessi maturati, possiamo procedere con l’analisi delle diverse tipologie di titoli di Stato italiani esistenti.

>>Leggi anche: Meglio investire nel forex trading o nel trading azionario

Tipologie di titoli di Stato italiani

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Tipologie di titoli di Stato italiani

Sappiamo bene che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) periodicamente emette dei titoli di Stato.
Nel caso specifico dell’Italia il ministero emette 6 tipologie differenti di titoli di stato.

Ognuna di queste tipologie ha una scadenza precisa. Allo stesso tempo, esse presentano un tipo di rendimento e un modo prestabilito di corrispondere i tassi di interesse.

Nota che i titoli di Stato italiani come anche le informazioni sulla tipologia di emissione sono disponibili di seguito, sulla base anche delle indicazioni divulgate dal Dipartimento del Tesoro italiano

TITOLO DURATA REMUNERAZIONE
BOT 3, 6, 12 mesi Scarto d’emissione
CTZ 24 mesi Scarto d’emissione
BTP 3, 5, 7, 10, 15 e 30 anni Cedole fisse semestrali

Scarto d’emissione

BTP€i 5,10,15 e 30 anni Cedole reali semestrali

Scarto d’emissione

Rivalutazione del capitale

CCTeu 5 e 7 anni Cedole variabili posticipate semestrali, indicizzate al tasso Euribor 6 mesi più margine (detto spread) ed eventuale scarto d’emissione
BTP Italia 4 anni Cedole reali semestrali, rivalutazione del capitale su base semestrale e premio di fedeltà alla scadenza

Nel dettaglio, vediamo le caratteristiche di ogni tipologia di titolo.

BOT

Definiti come Buoni del Tesoro, non sono altro se non titoli di breve durata, che non hanno cedola, ma per cui i tassi di interesse sono corrisposti allo scadere del titolo.

CTZ

Definiti come Certificati del Tesoro Zero Coupon; anche in questo caso, la oro caratteristica è la mancanza della cedola e la breve durata del titolo.

BTP

Sono anche conosciuti come Buoni del Tesoro Poliennali, e non sono altro se non titoli di Stato dalla durata variabile che va da un minimo di 3, ad un massimo di 30 anni. Solo in questo caso, gli interessi sono corrisposti in entrambi i modi possibili.

BTP€i

Per definizione sono Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea. Per questi si deve considerare il tasso di interesse data la lunga durata del titolo, viene rivalutato in base all’andamento dell’inflazione in Europa.

Tutti i dati per la quale si lavora sono presi in esame per questa rivalutazione e sono quelli dell’’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo.

CCTeu

Conosciuti nella maggior parte dei casi con il nome per intero, i Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor, sono una tipologia di investimento che prevede un tasso variabile in base al loro parametro di indicizzazione.

BTP Italia

Considerati come uno strumento che il Tesoro mette a disposizione per tutti i clienti retail. Qui il titolo di Stato è indicizzato all’inflazione italiana.

L’emissione di questo tipo di titolo di Stato viene comunicata annualmente seguendo le Linee guida della gestione del debito pubblico.

Allo stesso tempo esso prevede un premio fedeltà, del valore pari al 4 per 1000 lordo sul valore nominale dell’investimento.

>>Leggi anche: Warren Buffett e Tony Robbins svelano il miglior modo per investire i propri soldi

Come investire in titoli di Stato?

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Come investire in titoli di Stato?

A questo punto, possiamo ora passare ad esaminare come investire in titoli di stato.

Oggi puoi comprare titoli di Stato attraverso 2 sistemi:

  • un’asta di emissione
  • sul mercato secondario.

In entrambi i casi, l’acquisto avviene presso una banca o un intermediario finanziario. Allo stesso tempo, devi considerare che le modalità di acquisto sono molto differenti. Vediamo il perché!

Asta di emissione

Nel caso in cui vuoi partecipare all’asta di emissione devi comunicare quanto da te programmato un tempo minimo di 24 ore di anticipo, rispetto alla data di emissione.

Per altro, la quantità di titoli che si vogliono acquistare devono essere comunicati in tale fase. Devi per altro prenotare non meno di 1.000€ in titoli di Stato.

Non sono ammessi investimenti con capitali minori come invece avviene per il trading online, dove grazie alle piattaforme di trading online anche possibile investire 1 € per ogni trade. Ma le modalità di investimento restano pur sempre diverse e come tali devono essere distinte.

Nei titoli di stato che hanno queste caratteristiche, devono essere presi in considerazione anche sulla base del prezzo di emissione che varia in base all’asta a cui si partecipa.

Le aste di emissione prevedono 2 differenti tipologie di vendita:

  1. Asta competitiva: ovvero una gara in cui i partecipanti si scontrano sulla base però delle regole stabilite di un massimo rialzo e di un minimo ribasso.
  2. Asta marginale: la quale funziona come l’asta competitiva, ma allo stesso tempo, possono partecipare solo e soltanto tutti gli intermediari che si sono aggiudicati i titoli li acquisteranno all’ultimo prezzo accogliibile.

Mercato secondario

In questo caso, si deve tenere distinto questo tipo di investimento, per cui si deve prendere in considerazione il fatto che gli investitori possono acquistare titoli di Stato i quali hanno la caratteristica di essere stati già emessi e quindi sono i circolazione. In questo caso, non si deve attendere l’asta.

Nel momento in cui si acquista e si vende sul mercato secondario ci si deve rendere conto che si devono pagare le commissioni all’intermediario finanziario che ci vende il titolo.

>>Leggi anche: Come investire sul mercato obbligazionario

Il rendimento dei titoli di Stato

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Rendimento dei titoli di Stato

Altro fattore molto importante è il concetto legato al rendimento. Questo vuol dire che prima ancora di decidere la somma da investire in titoli di Stato si deve comprendere bene quello che in molti considerano come rendimento. In pratica si deve capire quanto esso frutterà alla fine dell’investimento.

Per i titoli di Stato si calcola sugli interessi e sul guadagno in conto capitale.

Tutti gli interessi vengono quindi pagati tramite cedole e/o scarto di emissione.

Tutti guadagni in conto capitale sono generati invece con la differenza tra il prezzo di acquisto del titolo e quello di vendita.

Non si deve neanche escludere poi gli elementi incerti legati alla valutazione del rendimento di un titolo di Stato, i quali possono essere ad esempio la rivalutazione per i titoli che la prevedono.

I titoli di Stato sono anche considerati uno degli investimenti più sicuri al mondo. Questo perché come detto prima hanno un margine di insolvenza molto basso, legato solo al fatto che lo Stato fallisca.

Nella storia vi sono state ovviamente delle eccezioni, come ad esempio il caso della Grecia ma anche dell’Islanda. Allo stesso tempo, essi possono essere considerati come casi isolati.

La parte più insicura, in questo tipo di investimento, sono le cedole a rendimento variabile.

>>Leggi anche: E’ tempo di investire sulle banche? Opinioni e commenti – Morgan Stanley

I rischi nell’investire in titoli di Stato

Anche se limitati i rischi di investimento legati ai titoli di stato ci sono e come tali non possono essere ignorati.

Ad oggi segnaliamo diversi i fattori che possono influenzare la vita di un titolo obbligazionario. Anche se l’investimento in tali titoli è generalmente indicato come sicuro, devi sapere che è sempre necessario tenere in considerazione tutti i fattori di rischio.

In pratica tutti i fattori di rischio sono considerati come quelli che possono incidere con più o meno gravosità sui titoli di Stato e che come tale sono legati al tipo di titolo emesso, come anche al suo quantitativo, se non anche all’organizzazione del mercato secondario ed anche al merito creditizio dell’emittente o alla valuta di emissione e al deprezzamento monetario.

Questi in breve i principali rischi legati ai titoli di stato obbligazionari.

Rischio di Liquidità

Considerato come il rischio in cui l’investimento non possa essere convertito in moneta nel momento desiderato.

In pratica succede che il titolo, non può essere rivenduto quando lo si vuole per ottenere un guadagno o ritornare in possesso di quella liquidità che si è utilizzata per investire in titoli.

Un titolo per essere definito liquido quando lo si può negoziare velocemente con un quantitativo normale a un prezzo equo.

La quotazione di un titolo su di un mercato regolamentato è un buon indicatore di liquidità. Allo stesso tempo, è necessario osservare il controvalore giornaliero degli scambi, i quali esprimo il vero grado di liquidità del titolo.

All’interno dei mercati in cui sono presenti market maker, il grado di liquidità viene dato dal differenziale tra i prezzi a cui il market maker è disposto a comprare e a vendere. Nel caso in cui il differenziale è basso allora il titolo si considera liquido.

Nel caso in cui invece il differenziale è alto il titolo viene considera poco liquido.

A tal proposito si deve tenere presente che il rischio di liquidità si concretizza maggiormente in caso di liquidazione dell’investimento prima della sua scadenza naturale.

Rischio di credito

Possiamo definire con questo termine il rischio legato alla solvibilità dell’emittente, che altro non è se non la capacità di rispettare i pagamenti accumulati.

Ci sono poi degli indicatori sulla bontà dell’emittente che possono essere ricavati dai giudizi di rating.

Nota bene che il rating incide per via diretta sul tasso di rendimento, il quale deve essere riconosciuto agli investitori.

Allo stesso tempo, esso viene considerato sulla base dell’affidabilità dell’emittente; maggiore è il rischio dell’emittente e maggiore sarà il rendimento richiesto dagli investitori.

Rischio di cambio

Questo viene considerato come il rischio maggiore legato agli investimenti obbligazionari che sono emessi in valute diverse dal mercato nel quale sono scambiate. Un esempio concreto potrebbe essere quello rappresentato dai titoli di Stato degli USA.

In pratica, dovendo convertire delle somme in moneta domestica, l’investitore può incorrere nel rischio di svalutazione della moneta straniera la quale ovviamente si ripercuote negativamente sull’importo ricevuto nella propria valuta.

Rischio di prezzo e di reinvestimento

Il rischio di prezzo fa riferimento ai titoli a tasso fisso e non a quelli a cedola variabile. Qui le variazioni dei tassi si ripercuotono direttamente sull’entità della cedola.

A differenza del precedente, invece, il rischio di reinvestimento è presente solo e soltanto nei titoli che prevedono il pagamento di cedole. Come tale riguardano la possibilità che il reinvestimento delle stesse non avvenga allo stesso tasso ma invece avviene a tassi che tendono a ridursi nel corso del tempo.

Allo stesso tempo, in una situazione di tassi decrescenti, le cedole sono impiegate a tassi sempre più bassi e quindi ne risente anche il rendimento globale che alla fine risulterà inferiore a quello originariamente previsto.

Rischio d’inflazione

E’ considerato come il rischio derivante dall’aumento del livello d’inflazione nel Paese e come tale da poter portare ad una perdita di valore il tuo investimento.

Sulla base di questi principii, sarebbe meglio investire in obbligazioni indicizzate, come ad esempio lo sono i BTP€i o anche i Btp Italia, che consentono una copertura dal medesimo rischio.

Nota bene:

Nel caso in cui il tasso di inflazione è maggiore rispetto al tasso di interesse del titolo, il valore reale del capitale ottenuto alla fine è minore rispetto a quello investito all’inizio. In pratica, l’investitore ha perso in termini di potere di acquisto.

>>Leggi anche: Migliori investimenti a medio-lungo termine: dove investire oggi

Investire in altri settori, conviene?

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Investi con eToro e il social trading

Abbiamo visto il perché è conveniente investire in titoli di stato. Non possiamo dire però che sia un settore molto remunerativo considerando anche che non è un tipo di investimento che tutti possono permettersi dato il capitale minimo da investire apri a 1000 euro.

In questo caso, noi ti possiamo consigliare, ma solo nel caso in cui ti puoi permettere una maggiore propensione al rischio e nel caso in cui possiedi un capitale che ti puoi permettere di perdere, di investire con il social tarding ed il copy tarder eToro.

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