Pensione integrativa, come costruirla in proprio.

Pubblicato da: Redazione E-investimenti.com - il: 14-11-2022 8:55 Aggiornato il: 14-11-2022 22:16

La pensione integrativa è adatta a tutti quelli che vogliono integrare la rendita base e mantenere lo stesso tenore di vita anche da pensionato. Non non per forza dovete rivolgervi a dei fondi pensioni o a delle polizze previdenziali.

E’ disponibile, infatti, un’ampia gamma di prodotti per la costruzione della cosiddetta pensione integrativa. Va chiarito prima di tutto che l’accumulo può realizzarsi in due distinte modalità:

  1. versando il premio in un’unica soluzione;
  2. rateizzando il pagamento del premio.

Alla fine si potrà percepire una rendita che potrà essere assicurativa o finanziaria. Quest’ultima dura finché lo consente la capienza dello strumento scelto, mentre, quella assicurativa, viene erogata per l’intera vita del sottoscrittore.

Ora, premesso quanto sopra, potrete scegliere fra diversi tipi di prodotti.

Le polizze vita occupano certamente un posto di rilevanza nella previdenza libera. In particolare, si distinguono le polizze rivalutabili, che gestiscono il premio investendolo in un fondo a gestione separata, oppure le polizze unit linked.

Invece, per quanto riguarda gli strumenti finanziari, si hanno i target funds, ovvero dei fondi comuni con un preciso orizzonte temporale, i buoni postali e infine le obbligazioni zero coupon che rappresentano dei bond privi di cedole che riservano l’intero provento dell’investimento alla scadenza del titolo.

pensione integrativa

Vantaggi della pensione Iegrativa

Pensione integrativa conviene?

pensione integrativa

pensione integrativa

Certamente molti si chiedono se davvero convenga o no la pensione integrativa. Se lo chiedono perché molti sono i rischi ad essa connessi, ma anche molti sono i vantaggi legati ai fondi pensione e ai Piani Individuali Pensionistici.

Come sceglierli?

Lo potete fare analizzando le diverse proposte e scegliendo ovviamente tra fondo pensione o Piano Individuale Pensionistico (PIP) che vi permette di far fruttare i vostri risparmi.

Certamente fare la scelta giusta non è semplice, soprattutto se non si ha dimestichezza con la materia. Per altro, quando parliamo di fondi, investimenti, assicurazioni e banche, si è soliti fare confusione. Ecco il motivo per il quale oggi molti si chiedono come funziona la pensione integrativa, se si tratta di un investimento pericoloso o no e se ci sono dei vantaggi oggettivi da questo particolare investimento.

Se continuate con la lettura di questo approfondimento, troverete tutte le informazioni che vi servono per sapere cos’è e come funziona la pensione integrativa, se è davvero conveniente investire nei fondi pensione e quali sono i pericoli a cui eventualmente si va incontro.

>>Leggi anche: Come investire soldi per guadagnare? Guida per investire al meglio

Come funziona la pensione integrativa?

Molto semplicemente, essa funziona come un valore aggiunto alla pensione INPS. L’obiettivo della pensione integrativa è quello di consentirvi di avere una rendita mensile più alta per quando avrete smesso di lavorare.

Questi versamenti volontari che andrete ad effettuare, li potete detrarre dalla dichiarazione dei redditi, fino ad un massimo di 5.264 euro.

Come scegliere la pensione integrativa?

fondo pensioni

fondo pensioni o pensione integrativa?

Al fine di effettuare una prima valutazione sulla pensione integrativa, devi analizzare alcuni importanti passaggi. Essi sono:

  • Verifica dell’importo della contribuzione sul quale fai affidamento. Lo potete fare grazie al servizio INPS come:
    • Estratto Conto Integrato (ECI);
    • Calcolatore della Pensione;
    • Simulatore della Pensione;
  • Calcolare il gap previdenziale dato dalla differenza tra retribuzione e mensilità pensionistica prevista;
  • Fissare un obiettivo di rendita al proprio fondo pensione in modo da compensare il gap;
  • Individuare l’importo dello stipendio da destinare mensilmente al fondo pensione;
  • Scegliere la linea di investimento tra:
    • mercato azionario;
    • mercato obbligazionario;
  • valutare le variabili di lungo termine tramite un simulatore delle rendite del fondo;
  • prendere in esame la forma di liquidazione:
    • vitalizia;
    • durata certa.

Pensione integrativa: cos’è il Tasso tecnico?

Si tratta di un fattore che influisce in modo importante sull’ammontare della vostra pensione integrativa. In breve, la rendita cresce negli anni seguendo un rendimento di un fondo gestito dalla compagnia di assicurazione.

Fate attenzione, perché dovete scegliere un tasso tecnico più alto, per ottenere una rendita maggiore da subito, con una crescita minore nel corso degli anni. Al contrario, per una crescita maggiore nel corso degli anni, il tasso tecnico deve essere pari a zero.

Pensione integrativa o PIP?

Come sempre accade, prima si inizia e meglio è. Se il vostro orizzonte temporale e compreso tra i 10 e i 15 anni sarebbe bene optare per il Piano di Accumulo.

Se invece avete la possibilità di optare per un numero di anni maggiore, allora meglio scegliere la pensione integrativa, che vi permette anche versando piccole somme, di ottenere una pensione dignitosa.

>>Leggi anche: Piano Individuale Pensionistico: che cos’e il Pip? Come funziona?  

Perché scegliere la pensione integrativa?

pensione integrativa

Pensione integrativa: perchè sceglierla?

Certamente i motivi sono svariati, ma noi cercheremo di riassumerli in modo breve e semplice. La pensione integrativa è certamente un investimento a cui si deve pensare con riferimento alla vostra età. Ad esempio se siete prossimi alla pensione e volete integrare il vostro assegno, allora potete optare per questa soluzione.

Se invece siete giovani, siete quasi obbligati a fare questa scelta se non volete ritrovarvi con una pensione misera.

Scegliere di aderire ad un piano integrativo per la vostra pensione non sempre però conviene. Solitamente è un investimento per giovani.

Potete optare per questa scelta nel caso in cui non avete intenzione di gestire voi stessi il vostro denaro o anche se lo volete fare sicuramente i rendimenti non sono alti. Quindi tanto vale non perdere tempo e affidarsi ad un fondo pensione.

Quale pensione integrativa scegliere?

Per scegliere un fondo pensione, ci sono delle variabili che devono essere prese in esame. Tra queste ve ne sono 2 molto importanti, e sono:

  • commissioni;
  • rendimento.

Pensione integrativa: Polizza mista

Si tratta di una soluzione proposte da banche ed assicurazioni e prevede il pagamento regolare di un premio in cambio di tutela in caso di morte prima della data fissata dalla polizza.

La polizza mista inoltre aggiunge a questo primo limite, un secondo: il caso vita che gli permette di ricevere i premi pagati maggiorati di un certo tasso di interesse.

La polizza mista conviene?

Se analizziamo l’aspetto fiscale, possiamo notare come i premi della polizza detraibili direttamente dalle imposte dovute sul reddito per una percentuale pari al 19% ma fino a 530 euro l’anno.

Oggi molti affermano che questo particolare investimento non è conveniente, se confrontato con gli altri prodotti, a prescindere dalle condizioni stesse che le compagnie possono proporre.

>>Leggi anche: Migliore assicurazione vita: guida alla scelta più conveniente

Pensione integrativa: fondo pensione o PIP?

Certamente quando scegliete la pensione integrativa, dovete anche prendere in esame le dovute differenze tra le tipologie presenti e comprendere quelle che sono le soluzioni migliori per voi.

Potete e dovete scegliere tra:

  • fondo pensione aperto;
  • fondo pensione chiuso;
  • piani individuali pensionistici (PIP).

La normativa di riferimento è la stessa, come anche il trattamento fiscale. Allo stesso tempo dobbiamo dire che si tratta di forme completamente differenti.

Piani Individuali Pensionistici (PIP)

pensione integrativa

pensione integrativa: PIP

Sono definiti come prodotti assicurativi e come tale siete soggetti al versamento dei soldi che saranno poi investiti sui mercati finanziari.

Cos’è il PIP?

Il PIP è un’assicurazione sulla vita. L’importo da versare periodicamente non è altro che il vostro TFR.

I versamenti dell’importo possono essere:

  • mensili;
  • annuali.

Sono gli intermediari ad agire per vostro conto all’interno di un fondo gestito dalla compagnia stessa.

Conviene? È sicuro?

Non è semplice dare questa risposta. Ad oggi non esiste purtroppo una risposta univoca in quanto tutto dipende dal profilo di rischio che avete e da quanto siete disposti a “rischiare” come anche dalla tipologia di investitori che siete.

Se volete avere un rischio molto basso allora meglio scegliere investimenti obbligazioni o titoli di stato. Questi però hanno una rendita minore. Come in tutti gli investimenti, ad un rischio minore corrisponde un rendimento più basso.

Se volete optare per il PIP come pensione integrativa, vi conviene iniziare abbastanza presto, così da avere un buon capitale da ricevere una volta che andrete in pensione. Ovviamente questo integra e non sostituisce quella dell’INPS.

Vantaggi

  • deduzione fino a 5.164 euro dai redditi dichiarati;
  • possibilità di versare non solo il TFR ma anche altri fondi;
  • nessun obbligo o vincolo di versamento;
  • aliquota fiscale agevolata;
  • cultura al risparmio.

Rischi

  • investimento a rischio;
  • costi legati all’intermediario, gestione, ingresso e uscita, frazionamento, ecc.;
  • rigidità.

Come prelevare i soldi in caso di emergenza?

Potrebbe succedervi di aver bisogno del capitale investito. Questo vuol dire doverlo ritirare prima. Potreste optare solo per alcuni casi di emergenza e per una quota parte del capitale.

  • Meno del 75% sono in caso di:
    • malattie gravi;
    • spese mediche;
    • interventi chirurgici;
    • dopo 8 anni dall’apertura:
      • per acquisto prima casa o ristrutturazione;
      • accesso al 30% dell’importo versato per altre spese non giustificate.

Casi particolari

Potete ritirare l’importo massimo (riscatto) della vostra pensione integrativa se:

  • inoccupati da oltre 48 mesi;
  • invalido permanente per un calo di oltre ⅓ della capacità lavorativa;
  • in caso di morte.

Fondi pensione

Sono definiti tali in quanto, a differenza dei precedenti, non sono dei prodotti assicurativi e come tale possono accettare quelle che vengono definite “adesioni collettive”, in cui a versare la pensione integrativa è il lavoratore ma anche il datore di lavoro.

Questi si distinguono in:

  • fondi aperti: chiunque può avervi accesso;
  • fondi chiusi: riservati ad alcune categorie di lavoratori.

Pensione integrativa: il fondo pensione aperto conviene?

Tutti possono accedere ad un fondo pensione aperto a differenza del fondo pensione chiuso, al quale si accede secondo quanto eventualmente stabilito dal proprio contratto di lavoro.

Esso viene offerto da:

  • Banche;
  • SIM;
  • Assicurazioni;
  • Società di gestione del risparmio.

A questo fondo, possono accedere tutti, in modo individuale o collettivo in base a possibili accordi tra i lavoratori e la tua azienda.

Come funziona il fondo pensione aperto?

Potete decidere di versare una parte dei vostri guadagni se siete dei liberi professionisti o anche scegliere di versare direttamente il vostro TFR se siete dipendenti.

In caso di adesione collettiva, all’interno del fondo pensione finisce il vostro TFR e una quota di contributo da parte del vostro datore di lavoro, se non anche un contributo da parte vostra.

Anche in questo caso, potete sfruttare una detrazione dal vostro reddito fino ad un massimo di € 5.164 all’anno.

Quando arriverete all’età pensionabile, ovvero riceverete la pensione INPS, potrete anche sfruttare questa rendita come pensione complementare.

Rischi

Tutti i fondi pensione non hanno l’obbligo di essere a capitale garantito. Nel caso di fallimento del fondo pensione, potete dire addio alla vostra pensione integrativa. Ci sono poi i stretti vincoli per il ritiro del capitale in caso di necessità come ad esempio per i PIP ed il contratto viene redatto senza possibilità di recesso.

Vantaggi

  • Tassazione all’11%;
  • tasse che dovrai pagare sulla liquidazione saranno pari al 15% (se il fondo rimane aperto oltre 15 anni).

Fondi pensione: migliori e peggiori nel 2019

Certamente scegliere il fondo migliore non è semplice; non tutti i fondi pensione sono uguali e soprattutto non tutti sono in grado di generare delle ottime performance.

Fondi pensione Aperti

Tra i fondi pensione aperti distinguiamo i migliori e i peggiori. Tra i migliori abbiamo Unipol Comparto Azionario 4, 3, 2 e Intesa Previdenza Giustiniano Azionario.

Si tratta di fondi che investono principalmente in azioni internazionali.

Tra i peggiori invece segnaliamo Azimut Previdenza Crescita e Crescita C, Generali Global, Unipol Comparto Obbligazionario 1, Axa.

Fondi pensione chiusi

Tra i fondi pensione chiusi invece abbiamo:

Migliori

  • Mediafond Azionario;
  • Foncer Dinamico;
  • Gommaplastica Dinamico;
  • FondAereo Azionario/Crescita;
  • Fopen Bilanciato Azionario.

Peggiori

  • Agrifondo Garantito;
  • Fondenergia:
  • Concreto;
  • Fondosanità;
  • Cometa Monetario Plus.

TFR in azienda o su un fondo pensione?

Purtroppo oggi giorno per voi non è semplice fare questa scelta. Ad oggi vi possiamo anche dire che non esistono soluzioni semplici e veloci ai tanti problemi finanziari.

Dovete scegliere attentamente come investire i vostri soldi e lo dovete fare sula base dei vantaggi e degli svantaggi che ognuno di voi affrontare con questo investimento. Questo lo si deve al fatto stesso che ogni investitore è differente dagli altri. La finanza è personale. Per questo motivo noi ti abbiamo riportato alcuni vantaggi e svantaggi legati al versamento del TFR nella Previdenza Complementare e nel lasciarlo all’azienda.

Previdenza complementare

Vantaggi

  • capitale messo da parte e non finisce nelle casse del datore di lavoro;
  • possibilità di guadagnare nel lungo periodo;
  • Deduzione fiscale fino ad un massimo di 5.164 € per i versamenti ulteriori al TFR;
  • Agevolazione fiscale sulla prestazione pensionistica futura.

Svantaggi

  • Oscillazioni sui mercati che determinano l’altalenarsi del valore;
  • Molto dipende dai mercati su cui investire;
  • Maggior complessità.

TFR in Azienda

Vantaggi

  • Minore complessità di gestione del capitale;
  • Garanzia di rivalutazione prevista dalla legge;
  • Possibilità di avere i soldi al termine del rapporto di lavoro.

Svantaggi

  • Minore rivalutazione;
  • In caso di fallimento aziendale il TFR lo perdereste.

>>Leggi anche: Obbligazioni Corporate: come investire? Vantaggi e svantaggi

Conviene la pensione integrativa o no? Opinioni e considerazioni

È davvero conveniente questa scelta? Non sempre e non tutti son della stessa idea. Certamente si tratta di una scelta di vita abbastanza complicata, dove si deve davvero comprendere se l’investimento ne vale la resa. Certamente non essendo dei fondi garantiti, il rischio di perdere tutto il capitale resta sempre.

Purtroppo le vostre scelte oggi sono soggette a determinati fattori, come:

  • innalzamento dell’età pensionistica;
  • anzianità contributiva minima;
  • calcolo dell’importo della pensione legato all’ammontare dei contributi versati;
  • contributi legati alla crescita del PIL;
  • speranza di vita;
  • rivalutata sulla base dell’inflazione.

Oggi investire pensando al futuro non è semplice, anche se davvero necessario. Ecco il motivo per il quale lo dovete fare con molta attenzione. Ovviamente non pensate che sia semplice e che non vi porti via del tempo.

Dedicare il giusto tempo ai vostri investimenti è importante, in quanto vi permette di mettere in atto la giusta strategia e analizzare attentamente la scelta da fare.

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