I rapporti economici tra i vari paesi hanno subito, nel corso dei secoli, una progressiva evoluzione, così da diventare sempre più rapidi e intensi, grazie ai moderni mezzi di comunicazione e di trasporto e allo sviluppo delle organizzazioni bancarie e finanziarie che hanno facilitato al massimo i movimenti di persone, di merci, di capitali.
Dalla sempre maggiore frequenza di tali scambi nascono necessariamente per i vari paesi rapporti reciproci di dare e di avere, in virtù dei quali ciascun paese è ora debitore, ora creditore nei confronti degli altri. L’aspetto più visibile, ma non il solo, dello scambio internazionale è dato dal volume delle esportazioni e delle importazioni delle merci: l’insieme di tali transazioni costituisce, per ciascun paese, la propria bilancia commerciale.
Tale bilancia sarà in attivo quando le esportazioni supereranno le importazioni, in passivo nel caso opposto, in pareggio quando vi sarà equilibrio tra i due flussi di ricchezza che si muovono in direzione opposta.
Alla bilancia commerciale si diede, in passato, molta importanza: il sogno dei seguaci del mercantilismo fu appunto quello di realizzare una bilancia commerciale fortemente in attivo, sviluppando le esportazioni e comprimendo le importazioni. Nella peggiore delle ipotesi, bisognava mantenere la suddetta bilancia in pareggio. Tuttavia, è ben difficile che in ogni paese il volume delle importazioni riesca a bilanciare quello delle esportazioni; se alcuni paesi riescono a registrare saldi attivi, ve ne saranno necessariamente altri per i quali la propria bilancia commerciale segnerà un passivo. Si è poi notato che, ad onta di una bilancia commerciale in deficit, le condizioni economiche ed il corso dei cambi di un paese possono essere tutt’altro che preoccupanti; ciò perché come si è detto sopra i movimenti internazionali delle merci se pur costituiscono l’aspetto più appariscente dei rapporti economici tra paesi non ne sono tuttavia l’unico.
Si preferisce perciò considerare l’andamento dei rapporti commerciali con l’estero non tanto sotto il profilo della bilancia commerciale quanto sotto quello della bilancia economica che, comprendendo un più vasto movimento di rapporti economici con l’estero, è in grado di meglio riflettere la situazione economica di un paese.
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