Del credito si possono fare varie distinzioni.
Dal punto di vista della sua destinazione si può distinguere in:
a) credito produttivo, quando è concesso agli imprenditori, che impiegano la ricchezza mutuata per i bisogni della produzione (acquisto di macchinari, attrezzi, materie prime, ecc.) ;
b) credito consuntivo, quando è concesso a consumatori che impiegano la ricchezza mutuata per soddisfare bisogni personali o familiari che altrimenti rimarrebbero inappagati.
Avendo riguardo alla persona del debitore, il credito si distingue in:
a) credito pubblico, quando il debitore è lo Stato od altro ente pubblico minore (Comune, Provincia) che vi ricorrono come a fonte di entrate straordinarie;
b) credito privato , quando il debitore è una persona, fisica o giuridica, di diritto privato.
Dal punto di vista dei soggetti che intervengono nel rapporto, il credito può essere:
a) credito diretto, quando il rapporto si costituisce direttamente fra mutuante (risparmiatore) e mutuatario (imprenditore o consumatore), senza intermediari;
b) credito indiretto, quando fra coloro che dispongono di capitali e coloro che li domandano si interpone un intermediario (che, di regola, è un istituto bancario) che prende a credito dai primi per poi concedere prestiti ai secondi.
Per quanto concerne la scadenza, infine, il credito può essere:
a) a scadenza determinata, che può andare da pochi giorni (breve scadenza) ad alcuni mesi (media scadenza) sino a molti anni (lunga scadenza);
b) a scadenza indeterminata, quando non è fissato il termine per la controprestazione, come avviene, ad esempio, per i titoli del debito pubblico irredimibile, per i quali lo Stato si obbliga a corrispondere un interesse annuo, ma non stabilisce un termine per il rimborso.
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