Fondo Monetario Internazionale e Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo

Fondo Monetario Internazionale

Il Fondo Monetario Internazionale (F.M.I.) è destinato ad operare nel mercato monetario. I suoi fini riguardano:
a) la istituzione di una cooperazione monetaria internazionale;
b) l’ incoraggiamento del commercio internazionale;
c) la graduale eliminazione delle restrizioni negli scambi;
d) il risanamento delle bilance dei pagamenti dei paesi aderenti e, perciò, una stabilizzazione dei cambi.

Per costituire il Fondo, ciascun paese aderente doveva contribuire con oro o con valuta secondo una proporzione determinata; ciascun paese firmatario doveva comunicare al Fondo la propria parità monetaria o rispetto all’oro o rispetto al dollaro; si impegnava inoltre a sanare gli squilibri della propria bilancia dei pagamenti senza alterare i cambi, ma ricorrendo agli aiuti del Fondo.

L’amministrazione del Fondo è formata da un Consiglio dei Governatori e da un Consiglio dei Direttori Governativi. Le decisioni del Fondo dipendono dal numero di voti che ogni Stato aderente possiede ( 250 voti + 1 voto ogni 100.000 dollari versati). Dopo i primi momenti di squilibrio, l’azione del Fondo ha positivamente influito sulla stabilità dei cambi, ottenuta non più in virtù dei correttivi automatici, ma grazie all’impegno politico degli Stati membri. Ma la crisi del dollaro ha scosso anche le fondamenta del maggiore istituto di cooperazione economica internazionale.

La Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, che opera invece sul mercato dei capitali, può concedere crediti a media e a lunga scadenza per progetti di ricostruzione e di sviluppo. Essa ha la facoltà di emettere obbligazioni ed è stata costituita con un capitale di 9,3 miliardi di dollari sottoscritti all’atto della sua costituzione dalle maggiori potenze. Non pratica il credito diretto ai paesi che abbisognano di capitali, ma garantisce e partecipa agli investimenti dei privati.

Poiché si è compreso che la stabilità dei cambi e lo sviluppo del commercio presuppongono un equilibrio economico tra i vari paesi, equilibrio che mancava nella maniera più assoluta in un mondo devastato dalla seconda guerra mondiale, si è provveduto, da parte dei paesi più sviluppati, ad un programma di aiuti e di solidarietà internazionale.

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