Le relazioni commerciali e finanziarie che si stringono tra i vari paesi e che risultano dalle rispettive bilance dei pagamenti danno luogo a quel fenomeno economico conosciuto sotto il nome di cambio.
I pagamenti internazionali possono infatti avvenire nei seguenti modi:
a) con l’invio di moneta straniera;
b) con l’invio di oro;
c) con l’invio di divise estere.
Però, poiché i privati non hanno — in generale — la disponibilità di moneta straniera, la scelta dei mezzi di pagamento si restringe: o l’oro o le divise estere, e cioè cambiali ed altri titoli di credito pagabili all’estero. Generalmente, è preferito quest’ultimo mezzo di pagamento.
La parola cambio, perciò, può essere intesa — come ben nota il Gera (G. Gera: Elementi di economia politica, A. Signorelli, Roma -IV edizione) — in tre significati:
a) come la divisa estera per mezzo della quale si compiono i pagamenti internazionali;
b) come il complesso delle operazioni necessarie per l’acquisto e la vendita di monete e di divise estere;
c) come il prezzo delle divise estere.
Il corso dei cambi è dato perciò dalla quantità di moneta nazionale necessaria per ottenere una unità di moneta estera. Se la quantità di moneta nazionale è mantenuta fissa rispetto ad una quantità variabile di moneta estera, si dice che quella tale piazza dà il certo per l’incerto; se la quantità di moneta nazionale varia rispetto ad una quantità fissa di moneta estera, si dice che quella tale piazza dà l’incerto per il certo (questo secondo tipo di cambio è praticato da tutte le piazze europee, eccettuata quella di Londra).
Dicesi parità cambiaria il rapporto di cambio tra la moneta nazionale e la moneta estera; per paesi entrambi a sistema monetario metallico, essa è data dal rapporto tra le quantità di fino contenute rispettivamente nelle due monete considerate; per paesi a carta moneta inconvertibile, dal rapporto fra i rispettivi poteri di acquisto delle due monete.
Il cambio si dice alla pari quando il prezzo delle divise estere coincide con la parità cambiaria; si dice, invece, sopra la pari (o cambio sfavorevole) quando il prezzo delle divise sale sopra tale parità, e sotto la pari (o cambio favorevole) nel caso inverso.
Il corso dei cambi oscilla in funzione della domanda e dell’offerta di divise per i pagamenti internazionali (se nessuna forza interviene a renderlo fisso) ed è largamente influenzato dalla bilancia dei pagamenti, che ne è influenzata a sua volta è facile comprendere, pertanto, come accada continuamente che esso si discosti dalla parità con oscillazioni più o meno contenute.
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