I fenomeni economici sorgono e si sviluppano nel tempo, secondo determinate leggi che, nelle nozioni introduttive al corso di Economia, abbiamo definito tendenziali.
E’ stato infatti riconosciuto che l’analisi dei fatti economici non può svolgersi in laboratorio, mediante strumenti di precisione e dopo avere eliminato ogni elemento estraneo: i fatti economici sono fatti sociali e nella vita di relazione sono frequenti le remore e gli attriti.
Tuttavia, pur non potendo essere isolati, tali fenomeni, ad uno studio accurato, rivelano la tendenza ad un movimento con oscillazioni di una certa ampiezza, come già è stato rilevato.
I cicli economici potrebbero perciò ben essere inclusi nella dinamica economica, essendo fenomeni dinamici; si preferisce però considerarli a parte per la ragione che esporremo.Tutto sommato, non esiste una vera e propria separazione tra economia statica ed economia dinamica: la vita, come sappiamo, è sempre in movimento e così i fatti economici, che della vita sono parte.
L’economia statica serve solo per studiare meglio i fenomeni, perché consente di esaminarli separatamente; essa è perciò una comoda ipotesi di studio, che « fotografa » il fenomeno in un dato momento del suo divenire. Di questo erano consapevoli anche gli economisti classici, che non hanno mai negato il movimento dei fenomeni economici, tanto è vero che si sono interessati anche dei cicli economici.
Tuttavia, nel loro ottimismo e nella loro fiducia nell’equilibrio generale, credevano in una dinamica meccanicistica che, in virtù degli aggiustamenti automatici, portasse spontaneamente all’equilibrio del sistema. Le leggi che governavano la dinamica economica erano perciò, secondo i classici, le stesse che regolavano il movimento di ogni categoria economica: erano leggi meccaniche, che presupponevano il libero gioco delle forze economiche, al di fuori di ogni correttivo da parte dei governi.
Ma gli avvenimenti di questo secolo hanno scosso notevolmente la fiducia negli aggiustamenti automatici; non si può disconoscere infatti che vi siano stati, specie negli ultimi 50 anni, tali e tanti mutamenti economici, sociali e politici in tutte le parti del mondo, per cui non si è più potuti tornare, automaticamente, alle antiche posizioni di equilibrio economico. I fenomeni economici si sono trasformati, prima quantitativamente, poi qualitativamente, tanto da indurre alla modificazione delle antiche strutture economiche ormai inservibili.
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