Viene definito quale prezzo di equilibrio di un particolare bene quel prezzo in cui si realizza un equilibrio tra la offerta collettiva del bene stesso e la domanda.
Nel mercato infatti si scontrano in modo costante le due forze della offerta e della domanda.
Nel caso la domanda vincesse rispetto l’offerta, dunque se vi fosse più domanda di un bene che richiesta, a mente la legge della domanda e dell’offerta, il prezzo tenderebbe verso il rialzo. Quale effetto del rialzo del prezzo i produttori aumenterebbero l’offerta del bene mentre i compratori potrebbero orientarsi verso beni similari meno costosi o smettere di acquistare. Quindi un aumento dei prezzi agisce sulla offerta, aumentandola, e sulla domanda, contraendola, fino a giungere a un nuovo punto di equilibrio.
Al contrario nel caso l’offerta vincesse e vi fosse più offerta di prodotto che domanda dello stesso, i prezzi sarebbero spinti al ribasso. Il prezzo basso porterebbe a far uscire dal mercato molti venditori marginali, ovvero imprese che producevano con un bassissimo margine di utile e che con il nuovo ribasso non reggono nel mercato dovendolo abbandonare. In questo modo l’offerta dopo un periodo di sovrapproduzione passerebbe a una naturale contrazione tornando a un nuovo punto di equilibrio.
Quindi in un regime di mercato di libera concorrenza il prezzo di equilibrio é quel prezzo nel quale si incontrano domanda e offerta, ovvero quando si producono tanti beni quanti sono comprati dai consumatori. Aumenti o diminuzioni di quel dato prezzo provocherebbe un turbamento del mercato. Esso é dunque il prezzo in grado di accontentare e il maggior numero di compratori e il maggior numero di venditori.
In regime di libera concorrenza quindi il prezzo di equilibrio non é modificabile da una sola delle parti, dalla domanda o dall’offerta, ma é la risultante di entrambe le forze.
Esso inoltre determina due categorie di venditori, quelli marginali e quelli infra marginali. Nei primi il prezzo di mercato é pari al costo di produzione mentre i secondi realizzano un extra profitto visto che il prezzo di mercato é pari al costo marginale di produzione ma non al costo unitario medio.
Allo stesso modo questo prezzo individua nei compratori quelli marginali e quelli infra marginali per i quali ultimi si apre il margine costituito dalla rendita del consumatore.
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