Specie di moneta

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In origine, come si è visto nei precedenti paragrafi, la moneta era una merce qualsiasi, che differiva dalle altre solo per essere la più richiesta e la più usata; in seguito, i metalli preziosi si sostituirono, per le loro caratteristiche peculiari, ad ogni altra merce e la moneta fu costituita da pezzi di metallo.

Onde garantire il peso ed il titolo di questi ultimi, e quindi favorirne la circolazione, si provvide alla coniazione, che divenne prerogativa dell’autorità statuale, e quindi del sovrano, per il quale costituì una buona fonte di lucro. Sorge così la moneta legale, alla quale lo Stato attribuisce potere liberatorio illimitato, cioè il potere di essere usata come mezzo di estinzione delle obbligazioni; tale moneta era di metallo pregiato, d’oro o d’argento. Poi, accanto alle monete auree o argentee, sorsero presto monete di metallo non pregiato (ad es., di rame) che servivano come moneta spicciola per i piccoli pagamenti e per i resti. Tale moneta è detta divisionaria; quando essa assume la forma di biglietti, prende il nome di biglietto di Stato, poiché emesso direttamente dallo lo Stato al di fuori della cooperazione della banca di emissione (v., ad es., i nostri biglietti da 50 euro).

Poiché le monete d’oro e d’argento si rivelavano abbastanza ingombranti, si sostituì, all’interno dei vari paesi, alla circolazione metallica, una circolazione cartacea, costituita da biglietti emessi dalla banca di emissione e convertibili in ogni momento alla pari in moneta metallica.

Tali biglietti costituiscono la moneta cartacea, muniti di corso legale come la moneta metallica che rappresentano e dotati di potere liberatorio illimitato: è infatti l’autorità dello lo Stato che ne decreta la legittimità della circolazione.

Tuttavia, esiste una differenza sostanziale tra moneta metallica e moneta cartacea: la prima è moneta-merce, la seconda è moneta-segno, poiché la materia da cui è composta o non ha valore, o, comunque, ha valore inadeguato alla sua capacità di acquisto. Essa è un segno monetario perché lo Stato le ha conferito tale potere ed è preferita, nella circolazione, alla moneta metallica, per maggiore comodità.

Può avvenire, inoltre, ed in effetti è avvenuto in quasi tutti i paesi, che  lo Stato, sotto la spinta di determinate circostanze economiche e politiche, sospenda la convertibilità dei biglietti: in questo caso, il biglietto circola non più per comodità, ma solamente per necessità. Si dice perciò che la moneta è a corso forzoso ed essa mantiene all’interno del paese il suo potere liberatorio illimitato solo in virtù delle leggi dello Stato.

Il sorgere del fenomeno monetario ha, a sua volta, postulato la nascita ed il potenziamento degli istituti di credito; poiché la moneta è merce altamente conservabile, e quindi merce di accumulazione, sorsero ben presto istituti specializzati il cui compito fu di agire come intermediari tra la domanda e l’offerta di risparmio.

Come prima si era passati dallo scambio di tipo del baratto alla compra-vendita, così si passò dalla compra-vendita al credito e, quindi, dall’economia monetaria all’economia creditizia.

La moneta venne perciò depositata presso le banche, le quali emisero, come equivalente, mezzi di pagamento costituiti da assegni o chèques, che formarono la moneta bancaria.

Accanto alla circolazione legale, costituita da moneta metallica e da biglietti emessi dall’istituto di emissione, si affermò quindi la circolazione fiduciaria, detta così perché costituita da mezzi monetari la cui circolazione riposava sulla fiducia riposta negli istituti di credito, che avrebbero provveduto alla conversione in moneta legale. La circolazione fiduciaria si è estesa talmente nei paesi a grande sviluppo commerciale che l’uso degli assegni ha raggiunto una considerevole diffusione e la circolazione legale è diventata, in un certo senso, sussidiaria rispetto alla circolazione fiduciaria. Quest’ultima infatti, evitando il materiale trasferimento della moneta, consente notevoli risparmi. L’emissione di assegni costituisce inoltre il mezzo che hanno gli istituti di credito per battere moneta.

È da notarsi, tuttavia, che, come mezzo di pagamento, la moneta bancaria incontra maggiori limiti rispetto alla moneta legale, sia essa a corso legale, sia a corso forzoso : gli assegni, infatti, possono, ma non debbono essere accettati in pagamento. Essi si considerano, quindi, succedanei della moneta legale e sono chiamati moneta commerciale.

Per finire, ricordiamo, tra i succedanei, le cambiali, titoli di credito che tanta importanza hanno assunto nella vita moderna, specialmente con lo sviluppo del sistema delle vendite a rate; tali titoli di credito non sono mezzi di pagamento in senso giuridico, ma circolano tenendo luogo di moneta, e rappresentano anche il mezzo consentito ai privati per battere moneta.

Ricapitolando, diremo che la circolazione monetaria di un paese è, in genere, formata da:

  • moneta avente corso legale, che può essere o moneta metallica, aurea o argentea (moneta-merce), coadiuvata da biglietti dell’istituto di emissione pienamente convertibili; oppure, moneta cartacea (moneta-segno) inconvertibile (corso forzoso) ;
  • moneta divisionaria, formata da monete di metallo non pregiato e da biglietti di Stato;
  • moneta commerciale, costituita da moneta bancaria (assegni) e da cambiali.

Tutte le specie di moneta usate negli scambi in un dato paese ne costituiscono il medio circolante.

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