In ogni periodo storico si è avuto un’organizzazione della produzione, ma solo con l’avvento della macchina e con la sua introduzione nell’industria l’organizzazione produttiva è divenuta il quarto fattore di ogni moderna attività di produzione.
Prima dell’invenzione della macchina, infatti, il lavoratore era anche proprietario dei suoi strumenti di lavoro; quando egli offriva la propria capacità lavorativa mediante retribuzione, portava con se i suoi utensili.
Con l’invenzione della macchina assistiamo alla separazione del lavoro dal capitale. Con la rivoluzione industriale dunque tutti gli strumenti che fino a quel momento avevano aiutato il lavoro manuale non furono piú sufficienti a consentire il livello di produzione che i nuovi tempi esigevano.
Nella visione marxiana dell’economia e della produzione la storia si articola principalmente su due piani: uno primario, economico, e uno derivato dal precedente, detto istituzionale e politico.
L’economia è la base della produzione e perciò anche del sostentamento dei membri della società, per questo motivo è il fattore primario o strutturale di essa. La sfera sovrastrutturale, quella rappresentata dalle leggi, segue quella economica e la sostiene.
La sfera economica strutturale si divide a sua volta in due aspetti complementari: quello materiale (le forze produttive) e quello organizzativo (l’organizzazione economica).
Le forze produttive sono costituite dall’insieme dei mezzi alla base dell’economia, ossia della produzione dei beni e delle attività che ruotano attorno. Queste forze sono essenzialmente: la tecnica, ossia il modo di intendere la produzione, gli strumenti materiali alla base di questa produzione, i fattori ambientali, in grado di influenzare il modo di produrre in una determinata società.
L’organizzazione economica è invece l’insieme di tali fattori, ossia il modo in cui gli uomini hanno deciso di organizzare le loro attività economiche partendo dall’insieme delle forze produttive che hanno a disposizione.
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