Comune di Alessandria: è fallimento. Buco da 19,4 milioni di euro
Certamente non la si potrà paragonare a Stockton, cittadina californiana della corsa all’oro, ma anche Alessandria, comune piemontese, presenta una storia di tutto rispetto oltre che essere un nodo cruciale per Torino, Milano e Genova.
Da oggi la città non possiede più i soldi necessari per offrire ai propri cittadini, quasi 100 mila, i servizi necessari. Alessandria è quindi il primo capoluogo di provincia a fregiarsi del titolo di non avere più fondi per ripagare i creditori e gli stipendi dei dipendenti pubblici.
E’ l’edizione online della Stampa a fornirci la notizia che il comune è in pieno dissesto finanziario: “È il primo capoluogo di provincia a vederselo dichiarare dalla Corte dei conti, dopo la normativa del settembre scorso che le ha attribuito questa prerogativa. Un record di cui gli alessandrini avrebbero fatto volentieri a meno, viste le pesanti conseguenze sui portafogli“, racconta Piero Bottino.
“La pronuncia della Corte è arrivata ieri, dopo mesi di attesa e un’elezione che ha esautorato il principale responsabile di questo crac: l’ormai ex sindaco Pier Carlo Fabbio, all’epoca capo di una giunta Pdl-Lega, oggi capo del Pdl all’opposizione”.
“Nei 37 giorni dal suo insediamento il neo-sindaco Rita Rossa (Pd) ha affrontato una grana dopo l’altra nel tentativo di tenere a bada i creditori sempre più inferociti e pagare gli stipendi. È andata anche a parlare ai magistrati contabili, assicurando una nuova linea del Comune, più attenta alle richieste di risanamento fatte dalla Corte. Ma sapeva che la frittata ormai era fatta”.
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