Monte dei Paschi di Siena: occhio agli aumenti delle commissioni sui correntisti
Lo scandalo che ha investito il Monte dei Paschi di Siena, quasi con cadenza quotidiana, ci regala nuove sorprese e scoperte. Oggi trattiamo l’aspetto legato ai correntisti, che non comprendono bene come una banca di queste dimensioni possa attuare strategie finanziarie spregiudicate senza che queste emergano negli organismi di controllo.

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L’unico dato certo, almeno per ora, è che l’istituto di credito di Siena verrà salvato grazie ai Monti-bond; una sorta di figli dei Tremonti-bond che si differenziano da questi solo per il tasso di interesse. Le obbligazioni che sottoscriverà Mps prevedono tassi di interesse maggiori: si parte dal 9% e si arriva al 15%.
Questo, almeno, secondo quanto ci viene raccontato. Dalla banca dichiarano che questi elevati interessi sono sostenibili, la realtà però potrebbe essere differente e potrebbe portare lo Stato ad entrare nel patrimonio dell’istituto. Molto, ovviamente, dipenderà dall’effettivo vuoto nei conti della banca.
Profumo e Viola, per rendere sostenibili questi tassi ed aumentare la redditività dell’istituto, hanno iniziato a tagliere i costi riducendo il personale, le filiali e togliendo premi e privilegi alla ‘casta’ dell’istituto. L’altra strada prevede un aumento dei ricavi: qui, però, potrebbero arrivare disagi per i correntisti, che potrebbero vedersi aumentare le commissioni.