Come va l’austerity in Olanda? Male …
Lo potevamo ben immaginare. Finchè le proteste contro l’austerità imposta dagli stati dell’Europa del Nord, Germania compresa, dilagavano in Paesi colpiti dalla crisi come Grecia, Portogallo, Spagna ed Italia era inevitabile che non vi fossero conseguenze.
Se, però, a dare segni di debolezze nei confronti del rigore è l’Olanda, da sempre fedele all’ortodossa linea tedesca, allora il messaggio diventa più forte e più chiaro alla cancelliera Angela Merkel, che nel prossimo autunno si troverà a dover riflettere sull’esito, probabilmente negativo, della tornata elettorale in Germania.
Mark Rutte, durante il fine settimana passato, ha ufficializzato lo slittamento di un anno dell’obiettivo di riduzione del deficit di bilancio al di sotto del tetto, fissato da Maastricht, del 3%. Se ne riparlerà nel 2014. Il suo commento? Eccolo: “Abbiamo bisogno di portare l’economia olandese fuori dalla crisi”.
Le previsioni del Governo hanno certificato, infatti, uno stato di salute non certamente positivo per il Paese Orange: deficit rimasto al 3,3% quest’anno e stimato al 3,4% nel prossimo; Pil sceso dello 0,9% nel 2012 ed in calo dello 0,6% durante quest’anno. Disoccupazione in risalita al livello del 7,5%. L’Olanda non è la Germania e, stando al disavanzo pubblico, è addirittura messa peggio dell’Italia. D’altra parte, però, vanta un debito pubblico del 70,8% del Pil, contro il 127% del Belpaese.
Bruxelles, però, potrà essere tollerante nel 2013 verso Olanda e Francia, ma non è detto che deciderà di fare altrettanto per il 2014, quando gli obiettivi di bilancio dovranno essere inevitabilmente centrati. Ed allora il premier Rutte, centrista, ha proposto una manovra da 4,3 miliardi di euro fatta di congelamento di salari e di aumenti delle tasse, proprio per centrare l’obiettivo, nel 2014, di deficit non superiore al 3%.
Manovra che si aggiunge al programma di austerità da 16 miliardi per il periodo 2013-2017 già in corso di attuazione. Il principale sindacato del Paese ha subito bocciato l’idea, definendola «la cosa più stupida da fare in questo momento», mentre il partito laburista, partner dei liberali nel Governo di grande coalizione, ha fatto capire di essere pronto a modifiche per andare incontro alle obiezioni del sindacato.
E così, tra problemi di maggioranza politica e difficoltà a trattare con i sindacati, cosa che a questo punto sembra accomunare un pò tutti i Paesi europei, ecco che arriva la notizia sul possibile downgrade. Tutte le agenzie di rating hanno un outlook negativo sull’Olanda che, a questo punto, potrebbe anche perdere la tanto vantata tripla A.
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