Imu, Iva e Tares: tutte le tasse italiane
Ripresa per la seconda metà del 2013? Macchè. Imu, Iva e Tares daranno un’ulteriore mazzata agli italiani nel secondo semestre dell’anno in corso. Il tutto era già stato previsto dal pacchetto “salva-Italia”. Ma vediamo di cosa si tratta.
Dal 1° luglio 2013 l’aliquota ordinaria dell’Iva, l’Imposta sul valore aggiunto, passerà dal 21 al 22%. Capitolo Imu: l’attribuzione allo Stato del gettito sui fabbricati produttivi, invece, rischia di tradursi in una serie di ulteriori rincari per le imprese. La Tares, invece, costerà a cittadini ed aziende un miliardo di euro in più rispetto alle ex Tarsu e Tia.
Ma cosa sono queste imposte? Vediamo il loro significato ed i principali tratti del loro funzionamento.
– Imu: si tratta dell’imposta municipale unica ed è un’imposta del sistema tributario italiano che viene applicata sulla componente immobiliare del proprio patrimonio. L’Imu, come ben sappiamo, è stata introdotta dal governo Monti con decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011. Il presupposto dell’imposta è il possesso di beni immobili. Per beni immobili si intendono fabbricati o terreni agricoli, compresa l’abitazione principale e le sue pertinenze. Secondo la prima formulazione della disciplina, il tributo si sarebbe dovuto applicare solo sui beni immobili diversi dall’abitazione principale e relative pertinenze.
– Iva: è l’imposta sul valore aggiunto e si applica, in 63 Paesi al mondo, sul valore aggiunto ad ogni fase della produzione, scambio di beni e servizi. All’entrata in vigore, il 1º gennaio 1973, l’aliquota ordinaria, ovvero quella applicabile alla maggior parte di beni o servizi, era il 12%, portata al 14% nel 1977, al 15% nel 1980, al 18% nel 1982, al 19% nel 1988, al 20% nel 1997 e per ultimo, con decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 convertito in legge il 14 settembre 2011, con applicazione dal 17 settembre, l’aliquota ordinaria è salita di 1 punto percentuale arrivando al 21%. Con l’emissione della Legge di Stabilità 2013 (approvata con la Legge 24 dicembre 2012 n. 228 e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2012) è previsto l’aumento di un ulteriore punto percentuale per il 1º luglio 2013 portando così l’IVA al 22%.
– Tares: è la TAriffa Rifiuti E Servizi ed è un’imposta relativa ai rifiuti introdotta dalla legge del 22 dicembre 2011 in sostituzione della TIA, la Tariffa di Igiene Ambientale.E’ in vigore dal 1º gennaio 2013 e consiste in un’imposta basata sulla superficie dell’immobile di riferimento, che ha come obiettivo la copertura economica per intero del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del comune.
Non c’è solo questo. In Italia una delle dinamiche più preoccupanti è quella relativa all’accesso al credito. In questo senso, la Provincia più penalizzata nell’accesso al credito per le imprese con meno di 20 addetti è Varese. Nel biennio 2011-2012 la consistenza dei prestiti è diminuita a livello nazionale del 7,1 per cento. Secondo l’Osservatorio sul credito di Fondazione Impresa, negli ultimi sei mesi il 43,3% delle piccole imprese ha chiesto finanziamenti, ma il 51,4% ha incontrato difficoltà a ottenerli. Flessioni a due cifre anche per finanziamenti e garanzie dei Confidi.
Oltre al Sud ed alla citata Provincia lombarda, anche Emilia Romagna e Veneto, storicamente due delle regioni con maggiore produttività, entrano nella lista delle zone d’Italia sofferenti in base all’Indice del disagio economico realizzato dal Centro studi Sintesi, che ha calcolato la velocità con cui la recessione ha influito sul tessuto produttivo. In questo senso le performance meno negative sono state registrate dal Trentino-Alto Adige.
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