Equity Crowdfunding: il nuovo modo di investire

Pubblicato da: MatteoT - il: 09-04-2013 9:00 Aggiornato il: 17-06-2019 16:14

L’equity crowdfunding è una tipologia di crowdfunding che si sta diffondendo in Italia ogni anno. Prima di parlare di questa categoria è opportuno spiegare che cos’è il crowdfunding a livello generale.

Equity crowdfunding

Equity crowdfunding: cos’è e significato

Significato del microfinanziamento dal basso

Come da titolo del paragrafo, si tratta esattamente di un microfinanziamento dal basso. Infatti a finanziare una start-up o un’impresa o un progetto non è un istituto bancario o un’istituzione nazionale o sovranazionale, ma i cittadini.

In questo senso si parla “dal basso“, crowd significa infatti folla. Per folla si intende la popolazione, o meglio chi è interessato a dare il proprio contributo economico.

Il crowdfunding consente alle imprese, alle start-up o a chiunque abbia dei progetti da realizzare, ma non i fondi, di poter realizzare le proprie idee, anche in caso di avviamento di una nuova società.

Il crowdfunding è un modo per far incontrare domanda e offerta, ovvero chi chiede il finanziamento e chi invece vuole investire i propri soldi o semplicemente donarli.

Le categorie sono 4 e non tutte prevedono un rientro economico. Abbiamo infatti:

  • donation crowdfunding;
  • reward crowdfunding;
  • equity crowdfunding;
  • lending crowdfunding.

Possono esistere poi delle categorie miste.

Ad eccezione del donation based, le altre categorie, tra cui l’equity crowdfunding, prevedono una cifra da raggiungere in merito alla raccolta fondi. Se l’obiettivo non dovesse essere raggiunto, i fondi verrebbero restituiti agli investitori.

Equity crowdfunding: cos’è?

Giungiamo ora all’equity crowdfunding: cos’è e qual è il suo significato?

L’equity crowdfunding è una categoria che consiste nell’ottenimento di una quota di partecipazione dell’impresa che sta chiedendo il finanziamento. Chi partecipa al microfinanziamento diventerà quindi socio dell’impresa, una sorta di quota azionaria, ma è un termine improprio.

Fra le tipologie presenti l’equity crowdfunding è l’unico regolamentato dalla Consob, ossia l’autorità italiana di vigilanza sui mercati finanziari. Inoltre l’Italia è il primo Paese in Europa che ha optato per la stesura di una normativa ad hoc, utile per tutelare i finanziatori da possibili truffe.

Sul sito della Consob è presente la lista della piattaforme di equity crowdfunding che hanno ottenuto l’ok dalla Consob stessa.

L’equity crowdfunding si sta espandendo in Italia. Nel 2018 sono stati raccolti più di 36 milioni di euro coinvolgendo 114 società, triplicando il risultato del 2017 (11,6 milioni di euro a favore di 50 società).

Sono più di 90 le piattaforme regolamentate, al finanziamento vi possono accedere non solo le start-up o le pmi innovative, ma anche imprese già avviate.

La normativa italiana permette alle generiche pmi (piccole e medie imprese) di poter usufruire di questo tipo di microfinanziamento dal basso. In Italia le pmi sono moltissime, all’incirca pari a 760.000 e rappresentano una fetta importantissima del tessuto economico del Paese. Tale numero è pari al 76% totale delle imprese italiane, dunque chi potrebbe accedere a questo finanziamento sono moltissimi soggetti economici.

Da gennaio 2019 la deduzione fiscale per chi investe in start-up è stata alzata al 40%, tale aumento è stato inserito nell’ultima legge di bilancio per favorire l’ingresso di nuovi finanziatori e permettere a nuove imprese di nascere.

L’equity base può essere un’interessante alternativa per le pmi italiane di poter ottenere nuovi finanziamenti senza chiedere alle banche o senza ricorrere all’IPO.

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