Dropis: tutto sulla moneta anti-speculazione
Non passa giorno che non si senta parlare di qualche nuova moneta complementare o accessoria. Dopo i BitCoin, al secondo posto della classifica di importanza e di rilevanza pubblica troviamo, senza dubbio, Dropis. Si tratta di un’altra moneta alternativa a quelle tradizionali che consente di attuare dei veri e propri scambi commerciali, senza utilizzare “soldi veri”.
Dropis è un progetto ideato nel 2012 da un team tutto italiano con l’obiettivo di conquistare piccoli imprenditori e professionisti con partite IVA allo scopo di consentire loro di uscire dalla crisi attraverso un metodo alternativo. Si tratta, quindi, di monete alternative che, però, assumono la forma e la sembianza di veri e propri crediti di baratto dal valore nominale di 1 euro.
La caratteristica principale di questa moneta è che non si può comprare, ma si ottiene (e si guadagna) scambiando beni e servizi con altre persone. Come abbiamo già detto: il baratto. Se quindi, ognuno di noi, volesse acquistare qualcosa del valore di 15 euro non dovrebbe far altro che offrire 15 Dropis, avendo ciascuno – come detto sopra – valore nominale pari a 1,00 euro.
Altra peculiarità fondamentale che deriva dalla stessa natura intrinseca di questa moneta è che non è acquistabile utilizzando gli euro, ma si può ottenere solamente attraverso uno scambio online. Inoltre è importante precisare che questo tipo di moneta non è soggetta ad inflazione, dal momento che dietro ogni credito c’è un bene o un servizio reale e concreto.
Il procedimento, a differenza di quello dei Bitcoin, è sicuramente molto più semplice. Facciamo un esempio pratico: decido di “vendere” dei prodotti fatti a mano su un sito di baratto. Gli utenti dello stesso sito che troveranno interessante la mia offerta e decideranno di pagarla 20 o 30 Dropis. Una volta incassati, posso spendere questi “soldi” in vari modi: acquistando dei prodotti di cosmesi, un biglietto per una vacanza, ecc.
Ma dove è possibile utilizzare i Dropis? Sicuramente nei vari siti di baratto e di condivisione presenti sul web; sul sito www.dropis.com, in particolare, sono presenti numerosi mercati e portali che accettano questa nuova forma di moneta. Basterà attivare dropis e iscriversi ai mercati abilitati. Attraverso l’attivazione si accederà ad un conto personalizzato che crescerà man mano che si metteranno in atto i primi scambi.
Come anticipato in precedenza, i Dropis non consentono di speculare poiché il loro scambio è reso possibile solamente attraverso la vendita e l’offerta di beni e servizi reali. In poche parole: se non si offre, non si può comprare. In secondo luogo, non essendo una vera e propria moneta, non avrebbe senso accumularla e non è possibile conservare i guadagni in banca.
Totalmente diversi quindi anche dai Bitcoin che, per natura, sono parecchio volatili e favoriscono la speculazione.
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