La Merkel e l’Eurozona: cosa succederà in Germania?
Mancano poco meno di tre mesi alle elezioni tedesche. Angela Merkel, cancelliera della Germania, ha messo ieri le carte in tavola dichiarando di voler mantenere la sua dura posizione di austerità per le nazioni indebitate dell’area euro e definendo, di fatto, quella che potrebbe essere la politica comunitaria qualora dovesse venire rieletta.
“Sullo sfondo dei manifesti elettorali dei diversi partiti, i risultati delle elezioni potrebbero avere un impatto sulla gestione della crisi dell’euro da parte della Germania“, ha detto Carsten Brzeski, economista senior presso ING.
Secondo Brzeski, una continuazione del governo della Merkel porterebbe allo status-quo, quando si tratta di combattere la crisi della zona euro. La Merkel ha bloccato la creazione degli Eurobond e sotto di lei, la Germania ha resistito ad una ulteriore integrazione finanziaria della zona euro.
Se, tuttavia, le elezioni porteranno ad un risultato misto con una grande coalizione di CDU e l’opposizione di centro-sinistra SPD, ci potrebbe essere una spinta un po’ più forte verso una maggiore integrazione, in particolare quella bancaria, ha detto Brzeski.
Se dovesse vincere l’opposizione, con una coalizione tra SPD e partito dei Verdi, la Germania potrebbe fare un “salto di qualità” dicendo il proprio sì all’unione bancaria completa e magari anche agli Eurobond e ad un qualche sistema comune di assicurazione dei depositi.
Il documento presentato ieri dalla Merkel delinea una serie di generose politiche favorevoli per i tedeschi, descritte da alcuni come una “sbandata” a sinistra per attirare il maggior numero possibile di elettori. Esso comprende misure che sono in netto contrasto con le riforme fiscali con cui la Merkel ha insistito negli altri paesi della zona euro.
Gli ultimi sondaggi, tuttavia, mostrano che la Merkel è ancora in vantaggio e otterrebbe il 40% dei voti, mentre i Free Democrats sono fermi al 6%. Angela Merkel, in questo contesto, potrebbe vincere con il 58% dei voti, lasciando il suo principale contendente, il candidato socialdemocratico Peer Steinbrück molto indietro con solo il 15%. Il supporto per il partito di Steinbrück è pari al 22%, mentre i Verdi hanno il 18% dei voti.
“L’economia tedesca sembra stia sfidando tutte le preoccupazioni sulla crescita”, ha detto Brzeski. “Guardando avanti, i principali rischi per l’economia tedesca provengono dall’esterno, non dall’interno”.
Rischi per l’area Euro
Una rielezione della Merkel alla cancelleria della Germania cosa potrebbe implicare? Sicuramente ulteriori turbolenze nella zona euro. Per i contribuenti tedeschi, infatti, sono stati sempre più difficili da digerire tutti i soldi spesi per il salvataggio dei Paesi periferici dell’Europa, fortemente indebitati.
Il paese, considerato come il motore dell’economia europea, è fortemente dipendente dalle esportazioni verso il resto della zona euro e vorrebbe che i suoi partner rimettessero le loro finanze in ordine e tornassero a crescere nel più breve tempo possibile.
“Un terzo mandato tenderebbe Angela Merkel ad accelerare l’integrazione della zona euro, forse in questo modo concedendosi un posto nei libri di storia come la “madre fondatrice’ degli Stati federali della zona euro? Oppure l’emergere del nuovo partito anti-euro, “Alternativa per la Germania’, porterebbe effettivamente ad un approccio più nazionalista, egoista, e condurrebbe infine ad un break-up della zona euro?”, si chiede Brzeski.
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