Crowdfunding: l’Italia lo regolamenta
C’è un’importante novità per gli amanti e gli interessati al crowdfunding: la Consob lo ha regolamentato, confermando la tendenza che questa tipologia di prestito ha preso piede anche da noi.
Il crowdfunding, molto semplicemente, è quel tipo di finanziamento ottenibile su Internet grazie alle offerte di altri privati. Chi lo chiede non è obbligato a restituirlo con gli interessi, perché le donazioni che gli altri utenti fanno per un determinato progetto sono a fondo perduto.
Cosa consente di fare questa tipologia di finanziamenti sviluppatasi in Usa durante la crisi finanziaria? Semplice: consente agli imprenditori di reperire capitali da investire nelle proprie aziende senza doversi rivolgere al mondo bancario.
La Consob, data la diffusione crescente del fenomeno, ha deciso di regolamentarlo. È possibile prestare fino a 500 euro sottoscrivendo il capitale online ed al termine di un lungo questionario che consenta di riflettere sull’operazione che si va a finanziare.
Chi, invece, vuole investire cifre più ingenti, dovrà rivolgersi a una banca o a una società di gestione del risparmio, che dovrà redigere un profilo del potenziale cliente, analizzando consistena patrimoniale e propensione al rischio.
Nei 12 mesi seguenti, un privato non potrà investire più di 1.000 euro, mentre le persone giuridiche hanno il limite posto a 10mila euro. C’è anche tempo per un eventuale ripensamento: sette giorni.
Entro la settimana, l’utente potrà decidere di recedere senza danni all’investimento. Per la raccolta dei fondi ci si può servire sia delle banche sia dei portali purché questi ultimi siano iscritti agli appositi registri allestiti dalla Consob.
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