La settimana delle grandi emozioni

Pubblicato da: Massimiliano - il: 03-06-2014 17:08

Questa appena iniziata è una settimana importante, e questo lo testimonia il fatto che per descriverla ci vuole una certa attenzione particolare, onde evitare di perdersi per strada qualche dato significativo. Dunque, tantissimi saranno i dati interessanti e da prendere in considerazione, alcuni molto volatili, altri in arrivo da ogni angolo del mondo. Ci saranno le banche centrali del Regno Unito e dell’Australia che prenderanno decisioni importanti in questi giorni, così come la BCE, ovvero la Banca Centrale Europea. A questo, poi, va aggiunta l’attesa per i dati relativi all’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) e al PIL dell’Eurozona e poi i dati sul NonFarm Payroll USA, che molto spesso vanno ad influenzare tutte le situazioni in gioco in quel momento. Dunque, visto che ci sarà tanta carne a cuocere, vogliamo cercare di focalizzare l’attenzione sugli aspetti più interessanti di questi sette giorni, andando a fornire le giuste indicazioni da seguire, per evitare di perdersi qualcosa di importante.

Il dato finale sul NonFarm Payroll

Partiamo dall’evento più importante di questa settimana, ovvero il NonFarm Payroll, che è in calendario per venerdì, giusto per chiudere la settimana in bellezza. Come spesso accade il NonFarm Payroll potrebbe cambiare le cose favorendo Wall Street, che oggi vede sia il prezzo del Dollaro, che dell’oro sotto assedio. Gli investitori sono curiosi di vedere l’andamento del NonFarm Payroll, e se salirà ulteriormente, dopo i dati molto incoraggianti dello scorso mese, che sono andati di gran lunga oltre le più rosee aspettative. Infatti, hanno fatto registrare quota 280 mila, a un soffio quindi dal traguardo dei 300.000 posti di lavoro al mese. Questo significa che, gli investitori si accontenteranno di qualsiasi dato che sia anche superiore alle 210 mila unità. Questa cosa andrebbe a confermare la solidità della crescita degli impieghi e la domanda di S&P, Dow e dollaro, andando allo stesso tempo a mettere sotto pressione il prezzo dell’oro. Nel caso in cui i dati si presentino deludenti, il sentiment negativo nei confronti del dollaro USA potrebbe tornare a farsi sentire in maniera prepotente, e contestualmente questa cosa potrebbe portare ad una ripresa dell’oro. Sul fronte azionario, invece, la situazione è più difficile da decifrare, visto che una flessione contenuta potrebbe lasciare intatto l’interesse.

Cosa farà Mario Draghi?

La decisione che prenderà giovedì Mario Draghi, il presidente della BCE, potrebbero diventare uno dei maggiori eventi settimanali, se non il più importante. Draghi, che come è risaputo, spesso utilizza la retorica per trasmettere i suoi messaggi, già negli ultimi interventi effettuati, ha fatto trasparire la possibilità che ci si verifichi un taglio dei tassi. Il presidente della BCE, quindi, potrebbe sorprendere tutti anche con dei provvedimenti meno convenzionali, e quindi più marginali. Proprio le attese di chi investe, sul fatto che l’allentamento non sia scontato hanno portato l’euro dal livello record di 1,4, fatto registrare nel mese scorso, all’attuale soglia di 1,36. Se Mario Draghi disattendesse le attese, potremmo assistere a un’inversione di questa tendenza. Comunque sia, o si verifichi un taglio, oppure no, ci sarà come risultato una volatilità nei confronti della sterlina, se appunto ci sarà un taglio dei tassi di interesse; mentre la volatilità sarà verso il dollaro americano, nel caso non ci sia nessun tipo di intervento. Se uno di questi scenari si evolverà, bisognerà attendersi che la domanda di Euro possa risalire con la stessa velocità con cui è sparita.

I dati che possono influenzare i mercati

Come abbiamo detto fino a questo momento, ci sono diversi dati, capaci di influenzare i mercati. Visto che sono talmente tanti, cerchiamo di riassumere qui di seguito, quelli più significativi, e quindi da prendere in considerazione maggiormente.

Decisione RBA (martedì) – Sia la decisione sui tassi RBA, che la dichiarazione che la accompagnerà, saranno indispensabili per riuscire a comprendere meglio ciò che succederà sul fronte del dollaro australiano. Anche se non è previsto alcun cambiamento, nel caso in cui il RBA resta ottimista, l’Australia potrebbe mostrare una rimonta nei confronti di Dollaro e Kiwi.

CPI zona Euro (martedì) – Nel caso in cui il dato scendesse sotto la soglia dello 0,7%, potrebbero aumentare le speculazioni sull’allentamento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea.

PIL zona Euro (mercoledì) – Le previsioni degli investitori sono di un incremento della crescita compreso tra lo 0,7% e lo 0,8% su base annua. Se questa cosa accadrà, allora l’euro potrebbe uscirne sollevato, andando così ad allentare la pressione sulla Banca Centrale Europea, in relazione al taglio dei tassi di interesse. Per riuscire a raggiungere un punto di svolta è necessario, in questo momento un miglioramento notevole rispetto a quella che era la precedente rilevazione, che si era fermata attorno allo 0,5%.

Decisione della BCE sui tassi d’interesse (giovedì) – Come abbiamo detto in precedenza, forse la giornata più importante della settimana, e questo perchése la BCE dovesse tagliare i tassi in maniera superiore alle previsioni, la debolezza dell’Euro si troverà a prevalere. Nel caso contrario la domanda di Euro potrebbe ridursi e il sentiment nei confronti degli indici europei potrebbe acquistare il segno meno.

Decisione sui tassi della BOE (giovedì) – Se Carney segnala un imminente aumento dei tassi, la sterlina potrebbe avere un ritorno di fiamma, quindi di interesse; mentre le prestazioni dell’indice UK100 potrebbero rallentare ulteriormente. Se invece Carney decide di mantenere una posizione tranquilla, l’indice UK100 potrebbe registrare un’impennata improvvisa.

NFP (venerdì) – Nel caso si verifichino dati superiori a 210 mila unità, questi potrebbero avere un effetto positivo sul dollaro, ma anche sull’indice SPX500. Un dato inferiore a 200 mila unità, invece, peserebbe principalmente sul dollaro.

Grafico della settimana – Oro

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Calendario Settimanale

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