ICO nel mirino dell’UE? Dombrovskis: Su criptovalute più regole entro il 2019
Sappiamo che le criptovalute come anche le ICO sono un elemento di investimento in questo periodo molto richiesto.
Per altro in merito all’argomento criptovalute ci sono stati differenti pareri contrastanti anche da parte delle autorità.
Per esempio sappiamo bene che sono stati l’asse prediletto nel 2017 e sappiamo bene che il 2018 non si è aperto nel migliore dei modi per esso.
Molto si è discusso anche in merito alla loro possibile regolamentazione.
Allo stesso tempo, ci sono state differenti iniziative da parte di enti per regolamentare il tutto. Possiamo anche dire che la Commissione europea per voce di Dombrovskis propone oggi la possibilità di regolamentare le ICO.
Esse infatti sono finite nel mirino dell’UE ed è proprio lo stesso Dombrovskis ad affermare che servono delle regole e delle normative certe in merito. Il tutto si propone con lo scopo di introdurre sulle criptovalute delle regole ferre entro il 2019.
Da qui ne possiamo ricavare che la stessa Commissione europea, per altro riunita oggi in plenaria a Bruxelles, intende usare il pugno duro nei confronti della speculazione sulle criptovalute.
Allo stesso tempo, si dice contraria al progetto dei giganti del web che sono per altro tipicamente inserzionisti pubblicitari e piattaforme digitali.
Allo stesso tempo, possiamo dire che tra i grandi temi affrontati dai commissari europei vi sarà anche la stabilità dei prezzi, con l’intervento straordinario del Presidente Bce Mario Draghi.
Allo stesso tempo, però sorprendono di molto le parole pronunciate dal Commissario per i mercati finanziari dell’Ue Valdis Dombrovskis il quale ha dichiarato:
“sulle criptovalute l’Unione Europea è pronta alla regolamentazione”.

ICO nel mirino dell’UE: Dombrovskis
Regole entro il 2019, nel mirino le ICO
Ad oggi non ci resta che analizzare quanto affermato dalla commissione la quale si dice ancora intenzionata a combattere contro il 46% delle società che hanno lanciato una Ico (acronimo di Initial Coin Offering, ndr) nel corso del 2017 e che sarebbero di fatto già fallite.
>>Leggi anche: Previsioni Bitcoin 2018: nuovo balzo in alto o crollo drastico?
La potremmo definire come una forma di raccolta di denaro presso il pubblico ad elevato rischio.
Questo quanto affermato dal Commissario capo ai servizi finanziari Vladimir Dombrovskis, denunciando allo stesso tempo la “totale assenza di trasparenza”.
Per altro, Dombrovskis è convinto anche che si tratta di un fenomeno globale. Questo almeno quanto sottolineato e che da per altro molta importanza anche a chi dà una risposta internazionale, ma non escludiamo la possibilità di muoverci a livello Ue, se ci fossero rischi e non vedessimo una reazione internazionale”.
In pratica l’ex premier della Lettonia ha individuato come possibile termine per l’avvio di procedure in tal senso e già entro la fine del 2018 o al massimo entro i primi mesi del prossimo anno.
In pratica potremmo dire che ci si sta avviando verso una quasi certa direzione di regolamentazione.
Ad oggi possiamo dire che l’iniziativa è stata lanciata dai primi del mese da Bruxelles chiamata Osservatorio e Forum permanente sulla tecnologia Blockchain e Bitcoin, che si muoverà all’interno della task force FinTech istituita nel 2016.
Web-tax per i giganti della rete

Criptovalute: tassazione per i giganti del web
Un altre tema abbastanza caldo in questo momento riguarda la tecnologia.
Questo vuol dire che la Commissione europea si è detta pronta a lanciare uno schema di web-tax con aliquota tra l‘1 e il 5% del fatturato da applicare ai grandi colossi web che erogano servizi negli Stati membri.
In pratica secondo lo schema messo a punto dall’esecutivo comunitario, il prelievo dovrebbe essere applicato per tutte le società che hanno dei ricavi superiori a 750 milioni di euro in tutto il mondo di cui almeno 10 milioni l’anno di ricavi digitali prodotti nell’Ue.
Infine non possiamo non prendere in considerazione che il documento è soggetto a modifiche prima della sua pubblicazione, la quale invece è attesa per la seconda metà di marzo.
>>Leggi anche: Draghi su Bitcoin Altcoin: criptovalute molto rischiose
Come investire nelle ICO
se anche tu vuoi investire nelle ICO, non ti resta che seguire quello che di seguito abbiamo da dirti.
Per prima cosa devi comprendere che l’UE è corsa ai ripari perché oggi ancora è possibile speculare in ICO e acquistare token ICO tramite piattaforme di criptovaluta.
Noi oggi ti possiamo dire che una delle migliori in questo campo è IQ Option.
>>Leggi anche: IQ Option Trading CFD: novità 2017 – demo -recensioni
Il primo passaggio da compiere è quello di aprire un account con una delle piatteforme di trading regolamentate.Infatti per acquistarle devi possedere Bitcoin o Ether
Nota anche che questo passaggio ti serve perché la maggior parte delle vendite di token ICO 2018 accetta Bitcoin o Ether.
E’ necessario quindi aprire un account scegliendo uno dei broker di seguito riportati.
Attenzione:
Prima ancora di partecipare a qualsiasi ICO, devi assicurati di mantenere le tue criptovalute protette in un portafoglio digitale che altro non fa se non memorizza le tue chiavi private e pubbliche e poi interagisce con vari blockchain.
Allo stesso tempo, trasferisce le tue criptovalute nel tuo portafoglio di criptovalute dove puoi anche conservare nuove monete ICO, tutte sicure e protette.
Successivamente puoi partecipare all’ICO inviando i tuoi asset di criptovalute per le nuove monete ICO.
Tutte le nuove ICO saranno pubblicate, entro un determinato periodo di tempo e ti offrono la possibilità di comprare le loro monete ICO.
Puoi anche scegliere di utilizzare contratti intelligenti per l’acquisto ICO.
Ora, quello che devi fare è trasferire monete ICO su un portafoglio hardware non connesso ad internet.
Infine assicurati che il tuo portafoglio hardware supporterà tutti gli ICO 2018 seguendo lo standard ECR-20.
Nel caso in cui l’ICO scelto non segue lo standard ECR-20, è possibile memorizzarli in una piattaforma di criptovaluta, con autenticazione a due fattori.
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