Chi ha fatto crollare il mondo della finanza? Tutti gli eventi che hanno segnato le crisi sui mercati

Pubblicato da: TommasoP - il: 26-03-2018 8:06

In molti li definiscono come dei cigni neri. Altri ancora semplicemente come degli eventi disastrosi e imprevedibili. Quello che è certo è che essi hanno reso la vita complicata alla maggior parte dei mercati finanziari.

Sono questi infatti che hanno profondamente cambiato i mercati. Si tratta di eventi non certamente isolati e che potremmo anche dire collegati uno all’altro a partire dalla crisi post-11 settembre 2001 fino ad arrivare alla Brexit.

Non sono tanti, ma di seguito li analizzeremo anche con lo scopo di cercare di comprendere bene come e perché essi hanno determinato il crollo dei mercati.

Nota poi che il termine con il quale sono stati definiti, ovvero cigno nero lo si è utilizza in quanto esso è precedente alla scoperta dell’Australia nei primi decenni del XVII secolo.

Qui tutti gli studiosi di ornitologia per non dire tutto il mondo erano convinti, come confermato da ogni evidenza empirica, che tutti i cigni fossero bianchi. Questo per il semplice fatto che loro non ne avevano mai visto uno nero. La scoperta poi del primo cigno nero ha dimostrato, la falsità di questa credenza.

Altro elemento che possiamo prendere in esame al fine della derivazione del termine è legata ad un’altra teoria. Infatti il termine della locuzione deriva dal poeta latino Giovenale, che ha scritto:

“rara avis in terris nigroque simillima cygno” – “uccello raro sulla terra, quasi come un cigno nero”.

In entrambi i casi però la caratteristica del cigno nero rappresenta la rarità, ovvero l’«impatto» estremo e prevedibilità solamente retrospettiva.

Ecco quindi anche il nesso con i mercati monetari, le borse e tutti i settori legati all’investimento. Infatti nel corso degli anni, sono stati molti i cigni neri che hanno cambiato il mondo, pesando enormemente sull’andamento dei mercati finanziari.

Per altro rappresentando degli episodi isolati e non sistemici, questi sono considerati elementi caratteristici di un determinato periodo, legati a particolari situazioni.

Ecco che oggi, partendo da questo principio e tenendo presente l’alto impatto dei cigni neri sui mercati finanziari, cercheremo di esaminare quelli che sono considerati come i motivi delle evoluzioni di nove eventi inaspettati con forte influenza sulle valutazioni.

Chi ha fatto crollare il mondo della finanza?

Chi ha fatto crollare il mondo della finanza?

La crisi in Asia del 1997

Il primo elemento che analizzeremo riguarda la crisi finanziaria che ha colpito l’Asia nel 1997.

Una crisi senza precedenti, che ha scatenato un crollo dei mercati mondiali con una perdita di ben oltre il 60%.

A questo sono seguite una serie di svalutazioni che iniziarono a susseguirsi proprio dal luglio 1997 prima nell’Asia orientale e poi nella parte sud-orientale sulla scia del crollo del baht thailandese, che venne causato dalla decisione del governo di non ancorare più la moneta al dollaro statunitense.

Se analizzi il grafico, puoi anche tu notare come sono stati riportati gli andamenti legati alla rupia indonesiana contro il dollaro USA per il periodo compreso tra il 2 luglio 1997 (giorno della svalutazione del baht) e il 21 maggio 1998 ovvero il giorno delle dimissioni di Suharto, l’allora presidente indonesiano.

La crisi in Asia del 1997

La crisi in Asia del 1997

La bolla delle dot-com

Altro elemento caratterizzante e che è stato definito cigno nero è legata all’esplosione della bolla della dot-com che ha visto il Nasdaq crollare da 5.046,86 a 1.114,11 punti, facendo segnare un ribasso di ben oltre il 78%.

Ne deriva che i prezzi delle azioni erano aumentati ad una velocità irreale e un’improvvisa mole di ordini sell contro molti giganti tecnologici. Questo ha provocato il crollo dei mercati azionari, creando una forte ondata di panic sell.

Se poi consideriamo la fine del 2001 è possibile notare come la bolla delle società dot-com si era sgonfiata, facendo svanire migliaia di miliardi di dollari in capitale investito.

Anche in questo caso, è possibile analizzare il grafico e notare come l’indice Nasdaq è salito alla fine degli anni ’90 per poi scendere bruscamente a causa della bolla dot-com.

La bolla delle dot-com

La bolla delle dot-com

L’11 settembre 2001

Data di non poco conto che non sarà facile dimenticare e che è entrata nella storia mondiale. In molti la ricorderanno come l’attacco alle torri gemelle.

In quell’occasione, infatti le vendite hanno paralizzato Wall Street con il Dow Jones che ha perso ben il 14%. Proprio nel momento in cui le torri gemelle del World Trade Center di New York venivano colpite da due aerei dirottati, la borsa crolla.

Si deve aspettare una settimana prima ancora che la borsa e gli scambi riaprono. Il doloroso attentato è stata la peggiore nella storia del NYSE.

In quei giorni infatti vennero bruciati ben oltre 1.400 miliardi di dollari.

La crisi finanziaria mondiale del 2008

Dal 2001 ci spostiamo al 2008 anno di crisi mondiale per tuti i mercati finanziari. Infatti nel settembre 2008 scoppia la crisi finanziaria globale che ha fatto bruciare ben 10 miliardi di dollari di capitalizzazione portando al tracollo della Lehman Brothers.

Anche in questo caso, è possibile analizzare il grafico per rendersi conto di quanto successe. Questo infatti analizza il periodo storico in cui sono riportati i subprime tra il 1997 e il 2007:

La crisi finanziaria mondiale del 2008

La crisi finanziaria mondiale del 2008

Si ricorda anche che la crisi finanziaria indotta dai mutui subprime è stata considerata anche la peggiore dopo la Grande Depressione. Ecco anche perché Il grafico che riporteremo mostra i prezzi dei credit default swap di alcuni paesi europei dal gennaio 2010 al marzo 2014.

La crisi finanziaria mondiale del 2008

La crisi finanziaria mondiale del 2008

La crisi del debito in Europa

Dalla crisi finanziaria mondiale del 2008 ci spostiamo alla crisi del debito europeo. Le crisi sono collegate in quanto i paesi finanziariamente più forti come ad esempio la Germania non sono riusciti più a finanziare i paesi affossati dagli alti livelli di debito.

Questo ha fatto scatenare una reazione a catena, dove i paesi più deboli finanziariamente come la Grecia che ha fatto registrare un debito/PIL del 146,2%, ma anche il Portogallo con un debito/PIL del 96,2%, se non anche l’Irlanda con un debito/PIL dell’86,8% e la Spagna con un debito/PIL del 60,1% hanno dovuto ricorrere a operazione di salvataggio e quindi di ridimensionamento del debito pubblico con un’ulteriore ritrattamento.

Da qui nacque anche il timore che se uno o più membri dell’UE avessero lasciato l’Euro e fossero andati in default sul debito, questo avrebbe portato al tracollo l’intero sistema bancario mondiale.

Ecco di seguito un grafico in cui sono indicati i credit default swap di alcuni paesi europei dal giugno 2010 al settembre 2011.

Sull’asse il livello 1000 indica un costo di $1m di debito a 5 anni.

La crisi del debito in Europa

La crisi del debito in Europa

Il disastro nucleare di Fukushima e lo tsunami dell’11 marzo 2011

Dal 2008 ci spostiamo poi al 2011 al disastro nella centrale nucleare Daiichi a Fukushima causato da un incidente energetico. Questo lo si ebbe a causa dello tsunami derivante dal terremoto di Tohoku di magnitudo 8,9 l’11 marzo 2011.

In quell’occasione il Dow Jones ha perso il 2,4%, mentre il DAX il 4% e il peggiore di tutti è stato il Nikkei che ha perso il 16%.

Il crollo del prezzo del petrolio

Anche la crisi petrolifera la si deve considerare come una conseguenza del settore finanziario mondiale. Il crollo del prezzo del petrolio, non ha provocato altro se non la perdita di milioni di dollari in borsa.

La crisi petrolifera, è iniziata a giugno del 2014, con un periodo di tempo che ha portato i prezzi del petrolio al di sotto della metà del loro valore. In questo caso, parliamo di un crollo senza precedenti del prezzo del petrolio, passando da $ 110 a $ 30 al barile.

Il Black Monday di agosto 2015

Ci avviciniamo sempre più ai giorni nostri. L’8 agosto 2015 il mercato azionario di Shanghai è crollato perdendo ben l’8,5% in un’unica sessione. Perse poi il 30% nelle settimane successive.

Questo ribasso lo si ebbe a causa del prezzo del petrolio che ha provocato forti danni alle nazioni esportatrici di materie prime, compresi gli esportatori di prodotti manifatturieri come la Cina.

Per altro, vista e considerata anche la grandezza degli esportatori di petrolio, non è stato difficile prevedere il crollo del commercio mondiale, facendo registrare anche esso un collassato senza precedenti.

Infatti a causa dei bassi prezzi per i prestiti in Cina, anche l’attività speculativa delle società cinesi sono crollate in quanto queste utilizzavano dei soldi presi in prestito per giocare in borsa. Il valore aveva raggiunto livelli impressionanti.

L’importo del denaro investito ha presto superato il tasso di crescita delle società, tanto da costringere il governo cinese a svalutare lo yuan.

Si tratto di una decisione che ha provocato una crisi come non mai. Infatti la situazione peggiorò. Il tutto ha provocato anche una un’ondata di panic sell e quindi un nuovo Black Monday.

Un po’ quello che oggi sta succedendo con i Biotcoin e le criptovalute. Tutti stanno vendendo perché hanno paura di perdere!

Il referendum sulla Brexit

Arriviamo infine ai giorni nostri, al 24 giugno 2016, quando i mercati finanziari si risvegliarono con una notizia poco convincente: la vittoria del Sì all’uscita del Regno Unito dall’UE. In quell’occasione la sterlina è scesa ai minimi storici da 31 anni contro il dollaro.

Il referendum Brexit

Il referendum Brexit

La teoria del cigno nero: da dove deriva?

Ma perché siamo arrivati a considerare questi eventi come dei cigni neri?

Molto semplicemente perché la teoria del cigno nero fa riferimento agli eventi inaspettati di grande entità. Essi si legano oggi a degli eventi che provocano delle conseguenze senza precedenti e che hanno avuto un ruolo dominante nella storia.

Tutti questi eventi sono considerati come degli eventi unici, che svolgono un ruolo importante e ampiamente collettivo, in contrasto con il normale flusso degli eventi.

Per altro speculare sulla reazione del mondo dopo l’impatto di un evento relativamente improbabile ma potenzialmente distruttivo come lo è stato il referendum Brexit o anche la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti sono considerati come il pane quotidiano di molti.

Infatti per le persone discutono di uno scenario improbabile, più sembra plausibile anche se nella realtà non è proprio così.

Degli studi si è dimostrato anche che questi pensino agli eventi non plausibili siano più probabili se ne si discute: più se ne parla, meno lo scenario sembra impossibile.

Nassim Taleb, per altro ha sviluppato la teoria del cigno nero, affermando che esistono 2 tipi di eventi rari:

  1. Il primo tipo legato a quegli eventi di cui si parla oggi e che fanno riferimento al dibattito pubblico, spesso riportati anche in televisione;
  2. Il secondo elemento invece che fa capo a quelli di cui nessuno parla o perché si allontanano dai modelli standard o anche perché creano vergogna ai commentatori.

Noi oggi possiamo dire che ci sono molti esempi legati alla prima tipologia di cigno nero. Un esempio potrebbe essere il settembre 2014 quando tutti parlavano della possibilità di un referendum scozzese sull’indipendenza.

Alla fine di Luglio 2014, alcuni modelli statistici davano la possibilità di secessione anche al 50%, ma meno di un mese dopo, per gli stessi modelli, la possibilità era scesa al 5%.

Allo stesso modo, possiamo ricordare il 2016 quando si parlava della possibilità che la Grecia uscisse dall’euro. Anche quella notizia era sbandierata da tutti come un evento molto probabile e che si sarebbe realizzato nel breve periodo.

In pratica la probabilità che questo evento storico avvenisse aveva raggiunto il 50% dopo che i cittadini greci avevano deciso a seguito di un referendum di respingere le proposte di riforma dell’UE, rifiutando l’erogazione di nuovi aiuti finanziari aggiuntivi.

Solo quando il governo greco si arrese ed ha accettato l’accordo il quale prevedeva una serie di riforme in cambio di un altro prestito divenne chiaro a tutti che il referendum era stato uno strumento negoziale inefficace, che altro non fece se non portare confusione, con la probabilità che la Grecia uscisse dalll’UE scesa poi al 10%.

Opinioni e considerazioni finali

Usando le parole di Taleb, il nostro mondo «è dominato da ciò che è estremo, sconosciuto o molto improbabile, quindi dobbiamo usare gli eventi rari come punto di partenza, non come eccezione da nascondere sotto il tappeto».

Predire un cigno nero è quasi impossibile! Non è possibile prevederlo per il semplice fatto che se questo li si potesse fare allora non sarebbe affatto considerato come tale.

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