Alitalia, titolo sospeso e poi in calo del 13%

Pubblicato da: Redazione E-investimenti.com - il: 19-12-2007 10:26

Nella vicenda della privatizzazione di Alitalia sono intervenuti in modo pesante i sindacati mettendo a rischio i trasporti e i voli nel periodo natalizio. Ci sono state parole durissime nel giorno in cui il titolo Alitalia è stato sospeso in Borsa per eccesso di ribasso e poi una volta riammesso ha chiuso con una perdita del 12,97% a 0,75 euro. Forti gli scambi che si sono susseguiti in Borsa pari al 4,3% del capitale e a oltre 60 milioni di pezzi.Sul titolo di Alitalia ha pesato la decisione del Cda di rinviare la scelta della cordata con la quale trattare in esclusiva la vendita della quota del Tesoro. Ma anche le indiscrezioni raccolte tra gli operatori di Borsa, secondo cui sia Air France che AirOne presenteranno delle miniofferte, infatti il gruppo francese è disposto a offrire 35 centesimi, mentre l’imprenditore Carlo Toto soltanto 1 centesimo ad azione.

Di fronte a queste indiscrezioni Alitalia ha precisato che il nuovo partner dovrà garantire un percorso di risanamento nel medio-lungo periodo e al tempo stesso assicurare il rilancio della compagnia, anche attraverso lo sviluppo di un hub di dimensioni europee.

Quanto ai sindacati, hanno avvertito che se il governo non li consulterà la loro sarà una “reazione durissima”. Mauro Rossi, della Filt Cgil spiega che “Si tratterà di una reazione senza il rispetto di forme, garanzie, sentieri di sorta, che riguarderà tutto il settore. Siamo assolutamente contrari a questo ennesimo rinvio annunciato dal governo ci pare l’ennesima occasione sciupata per far ripartire la compagnia. Abbiamo sentito dire che non ci sono scadenze legali. Non è vero; il tempo è scaduto e noi chiediamo un confronto che ci viene negato”.

Il segretario dell’Sdl Andrea Cavola aggiunge “Il sindacato ha il diritto-dovere di conoscere il futuro di un’azienda che riguarda il destino di migliaia di lavoratori. Non è possibile che il futuro di un asset così importante lo decidano Prodi, Padoa-Schioppa e qualcun altro”.

Dal vicepremier Francesco Rutelli arriva una replica indiretta “Alitalia ha un azionista pubblico che è lo Stato e lo Stato ha il preciso dovere di compiere le sue scelte nell’interesse del paese definendo indirizzi industriali strategici per il sistema paese. Il che non significa scegliere in base alla nazionalità delle offerte, perchè l’interesse del paese e dell’azionista può essere certamente assolto da soggetti non italiani”.

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