Perché il tasso di interesse sale e chi ne beneficia
Per diversi anni i tassi di interesse in Europa sono rimasti molto bassi, con conseguente basso costo del denaro per cittadini e imprese. Questa realtà ha portato alla grande facilità per molti a richiedere prestiti e mutui, che non è però sempre un bene. Infatti negli ultimi 2 anni in Europa l’inflazione ha ricominciato ad aumentare, sfiorando in alcune nazioni il 10%. La BCE ha conseguentemente aumentato i tassi di interesse, per cercare di ridurre l’inflazione.

Tassi di interesse e mutui
Cominciamo con il dire che l’aumento dei tassi di interesse sui prestiti ha interessato soprattutto chi in passato aveva acceso mutui a tasso variabile. Chi invece aveva acceso un mutuo a tasso fisso non si è dovuto in alcun modo preoccupare, perché l’interesse da pagare è rimasto identico per l’intera durata del periodo di ammortamento. Effettivamente in passato il mutuo a tasso variabile offriva condizioni particolarmente interessanti, con tassi di interesse inferiori all’1%; per questo molti lo hanno preferito al mutuo a tasso fisso. Visto però che il tasso variabile si basa sull’indice Euribor, che varia a ogni modifica dei tassi di interesse da parte della BCE, è chiaro che ad oggi tali tassi stanno salendo in maniera sensibile. Questo sia per chi sta chiedendo un nuovo mutuo, sia per chi lo ha già acceso in passato.
A chi conviene un aumento dei tassi
Di fatto la mossa di aumentare i tassi di interesse da parte della BCE è interessante e utile per qualsiasi consumatore, anche se la cosa è parzialmente contro intuitiva. Si tratta di una mossa che potrebbe dare i suoi frutti nel corso di un paio di anni, quindi è difficile per molti comprendere quanto sia positiva. L’aumento dei tassi di interesse porta infatti a un relativo aumento del costo del denaro; questo chiaramente favorisce le intenzioni che portano verso il risparmio e che riducono le spese. A livello globale meno spese da parte di aziende e consumatori corrisponde anche una ridotta richieste di beni sui mercati, mobili e immobili. Minore richiesta ha come diretta conseguenza anche una diminuzione dei prezzi, a livello globale, e quindi una ovvia diminuzione dell’inflazione. Come abbiamo accennato servono almeno 2 anni per poter apprezzare questo circolo virtuoso messo in atto dall’aumento dei tassi di interesse. La speranza è che effettivamente questo funzioni, per ottenere una riduzione dei prezzi dei beni e dell’inflazione. Quest’ultima infatti grava sul potere di acquisto di chiunque.
Scegliere un mutuo oggi
Se da un lato l’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE potrà portare a una diminuzione dell’inflazione, è chiaro che per chi deve oggi chiedere un mutuo per l’acquisto della prima casa la situazione è chiaramente sfavorevole. Fino a poco più di un anno fa i tassi di interesse sui mutui erano ai minimi storici, cosa che favoriva tutti coloro che li accendevano. Molti hanno approfittato di questa situazione, accendendo mutui a tasso variabile, con condizioni particolarmente favorevoli. Oggi la situazione è fortemente cambiata, cosa che porta a prediligere mutui a tasso fisso; ricordiamo che anche chi oggi sta pagando le rate di un mutuo a tasso variabile può richiedere alla banca di passare a un mutuo tasso fisso, rinegoziando gli interessi.
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