Rendimento Bot trimestrali al minimo storico
I risparmiatori italiani sembrano sempre più preferire di investire i propri soldi nei vecchi ma sicuri titoli di stato piuttosto che in investimenti rischiosi.
Così la richiesta di Bot resta sempre alta e non accenna a diminuire in nessun modo.
Infatti nell’ultima asta del Tesoro le richieste complessive di investimento hanno superato i 20 miliardi di euro, mentre l’offerta è stata in totale di 13,5 miliardi, tra titoli a 3 e 12 mesi.
Molto più alta è la domanda per i Bot trimestrali: 9,4 miliardi a fronte dei 5,5 miliardi offerti.
Ma i guadagni offerti dai Bot sono sempre più poveri: infatti i Bot a tre mesi sono stati assegnati con un rendimento lordo dell’1,053% (-0,030 sulla precedente asta).
Questo è il nuovo minimo storico in assoluto per i rendimenti dei Bot.
In lieve salita invece i rendimenti per i Bot con scadenze più lunghe.
I Bot a a 12 mesi sono stati assegnati con un rendimento lordo dell’1,361% (+0,046 sulla precedente asta).
Ma anche in questo caso il rendimento netto è decisamente inferiore e arriva appena allo 0,89%.
Nonostante ciò l’importo richiesto è stato di 10,5 miliardi a fronte degli 8 miliardi assegnati.
Secondo un Trader tra i due titoli a breve termine quello più richiesto è stato sicuramente il Bot trimestrale: “Anche a livello di prezzo, tra i due titoli c’è uno scarto di rendimento veramente ridotto e, a parità di condizioni, si preferisce il titolo con la scadenza più corta”.
Ma gli interessi ed i guadagni così bassi hanno allontanato i piccoli risparmiatori dall’investire in Bot.
La domanda per i Bot di questa asta infatti è arrivata soprattutto da parte delle tesorerie delle banche che investono nei Bot la liquidità a disposizione.
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