Dopo l’addio di Fini, Mediaset scende ancora
La crisi politica nel partito di Berlusconi continua ad avere ripercussioni negative anche su Mediaset; l’azienda di famiglia continua a perdere rivelandosi addirittura tra i titoli peggiori di ieri. Nelle ultime due settimane, ovvero nel tempo in cui la crisi si è acuita, Mediaset ha perso il 20%, passando dai 5,4 euro del 9 novembre agli attuali 4,52.
A poco sono servite le rassicurazioni tentate settimana scorsa da Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente esecutivo della società del Biscione, che aveva detto: “Non penso che Mediaset e quindi i suoi azionisti debbano temere un cambio della politica o una diversa ipotesi rispetto al governo che c’è oggi. Mediaset dà lavoro a circa 6mila persone a cui va aggiunto l’indotto. Siamo un’azienda sana, italiana, che ha creato valore, e questo sarebbe miope non considerarlo”.
Lo stesso manager – e figlio di Silvio Berlusconi – aveva ammesso un condizionamento politico in atto tra gli investitori. E con parole molto tranchant, il discorso era stato affrontato dal Financial Times tre giorni fa: “Ci vuole uno stomaco forte per tenere in portafoglio azioni che dipendono molto da un discorso politico“.
A Piazza Affari, gli addetti ai lavori si dividono tra quanti parlano di uno “sconto Berlusconi” incorporato nel prezzo delle azioni Mediaset e altri che ritengono che il titolo debba quotare a premio sui concorrenti, almeno finché lo stesso Berlusconi mantiene il potere politico.
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