Italiani truffati dagli Swap bancari
La legge di riforma del risparmio, approvata a settembre 2006, aveva il compito di rendere più trasparenti i prodotti finanziari confezionati da banche ed assicurazioni, per prevenire crack finanziari e vendita di bond bidone ai risparmiatori. Decine di migliaia di cittadini, specie piccole e medie imprese, alle quali le banche avevano offerto prodotti derivati dai nomi fantasiosi, per garantirli dal rischio tassi, sono sull’orlo della bancarotta perché tali prodotti non hanno affatto garantito dal rischio. Famiglie indotte ad indebitarsi a tasso variabile, che avevano sottoscritto una copertura contro l’aumento dei tassi sui mutui, dopo aver pagato per tale assicurazione salate commissioni, si ritrovano a corrispondere anche 3.000 euro in più di rata l’anno, senza che lo swap, dai nomi fantasiosi, abbiano offerto il paracadute promesso nell’atto della sottoscrizione del contratto. Due recenti sentenze del Tribunale di Torino che hanno condannato Unicredit a risarcire imprenditori truffati dagli swap, lasciano ben sperare, ma l’ottusità delle banche e delle autorità monetarie volte a negare gli effetti della crisi dei mutui subprime, non aiuta a risolvere la questione.
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