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I fondi per investire nei Paesi islamici sono attraenti ma attenzione
Con il petrolio alle stelle, lo sviluppo immobiliare e soprattutto l’apertura internazionale di alcuni paesi, i mercati islamici stanno catalizzando sempre più l’attenzione dei gestori. Nel portafoglio di alcuni money manager sono presenti infatti alcuni fondi legati alla finanza islamica. Un investimento che sta prendendo sempre più piede, come una vera moda.
Ma per non farsi travolgere da facili entusiasmi, è bene porre l’attenzione su alcuni semplici aspetti. Innanzitutto, il nome. Sì perchè i fondi e le sicav con l’appellativo “islamic” spesso non hanno nulla a che fare con l’economia dei Paesi islamici, ma sono prodotti che rispettano i principi della Sharia. E dunque investono in società “etiche” che non sono legate al tabacco, alle armi o al gioco d’azzardo. Gli investimenti che riguarda invece lo sviluppo dei mercati islamici è infatti segnalato da nomi come Middle East, Emerging Europe e Nord Africa. Questi sono fondi che investono in Paesi come la Turchia, Israele, Egitto, Oman e Dubai. Altro aspetto da non sottovalutare è senza dubbio il livello di rischio di investimento con un focus particolare al benchmark di riferimento del fondo e alla composizione geografica.

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