Direttiva Mifid, nuove regole per investimenti e risparmio
La MIFID, entrata in vigore il primo novembre, è la direttiva europea su intermediari e mercati finanziari che ha introdotto nuove regole volte a rafforzare la trasparenza e a promuovere la concorrenza nel settore. Per la tutela degli investitori la direttiva ha suddiviso la clientela degli intermediari in tre categorie: controparti qualificate, clienti professionisti e clienti al dettaglio.
E ha previsto tutele maggiori per coloro che rientrano nell’ultima categoria. Ha istituito inoltre la figura del consulente indipendente, che verrà remunerato a parcella e sarà sottoposto alla vigilanza della Consob. Banca d’Italia e Consob hanno approvato i decreti attuativi che entreranno in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
I punti principale della direttiva Mifid sono:
– L’Abolizione della regola di concentrazione: che punta a modificare i termini delle contrattazioni e negoziazioni all’interno di un mercato regolamentato, attraverso l’ausilio di un intermediario.
– Consulenti Finanziari: con la direttiva Mifid si è rivoluzionato il mondo dei consulenti finanziari. Da oggi c’è la possibilità per le persone fisiche di prestare servizi di consulenza finanziaria, dopo che questi si siano iscritti ad un albo redatto e tenuto da un organismo di tutela e controllo, appositamente costituito, che ha anche il potere di sospendere o addirittura radiare chi commette gravi infrazioni.
– Borsa Italiana e MTS: Nuovi criteri atti a disciplinare l’ammissione alle negoziazioni e i casi di sospensione, il tutto sotto l’egida della Consob e della Banca d’Italia per quanto riguarda Mts.
– Vigilanza: sono state individuate nuove modalità di collaborazione tra le autorità. Sarà, inoltre, fatto valere il protocollo d’intesa che regola, coordina e chiarisce i compiti di vigilanza spettanti a ciascuna autorità in base al criterio della prevalenza delle funzioni.
– Conflitto d’interessi: gli intermediari finanziari con la nuova direttiva sono obbligati ad adottare ogni misura idonea a garantire le migliori performance possibili alla clientela, anche a costo di rimetterci. E ci dovrà essere inoltre più trasparenza. Il collocamento, la raccolta ordini e la negoziazione consteranno di informazioni meno complete e richiederanno il meno stringente criterio dell’appropriatezza. Resta fuori dal provvedimento l’execution only.
– Categorie:
L’utenza sarà suddivisa in tre categorie, a seconda della protezione da applicare e sono: controparti qualificate ossia i cosiddetti clienti istituzionali, clienti professionali che hanno una tutela ridotta rispetto agli obblighi previsti per la prestazione di servizi di investimento e clienti al dettaglio che hanno la massima garanzia prevista dal Mifid.
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