GDO: L'Antitrust la mette sotto esame
L’Antitrust è cosciente della fortissima espansione della rete della grande distribuzione organizzata (GDO) e vuole vederci chiaro. Sopratutto vuole riuscire a capire il peso che questo settore ha sugli altri operatori del mercato. La paura è che vengano “strangolati” gli attori commerciali medio-piccoli e il tutto andrebe a discapito dei consumatori.
Federstribuzione comunica dei dati che ci permettono di capire il potere del settore degli ipermercati e supermercati nel nostro paese. 33mila sono i grandi punti vendita, ovvero iper e supermercati nel bel paese e naturalmente i piccoli-medi rivenditori con la loro forza limitata non riescono ad opporsi. L’Antitrust ravvisa anche un altro pericolo: la presenza sempre maggiore sugli scaffali dei prodotti con il marchio dell’ipermercato, questo è in competizione diretta con i fornitori.
l’intervento dell’autorità garante è ben accolta dalle associazioni dei consumatori, Adusbef e Federconsumatori, come si legge in una nota congiunta che recita: “Troppe volte le nostre associazioni hanno denunciato dei comportamenti a dir poco scandalosi che riguardano i prezzi di acquisto che venivano decuplicati poi alla vendita. Questo a detrimento sia dei produttori che naturalmente dei consumatori. Il gioco dei grandi distributori non è sempre correttisimo. Esempio delle uve pugliesi, acquistate a 25 centesimi per poi essere vendute a più di 2 euro al chilo. Ma ci sono tanti esempi che hanno registrato moltiplicatori di oltre dieci volte il prezzo nella filiera da produttore al consumatore: le carote comprate a 10 centesimi e vendute 1 euro al chilo. Questo è uno dei tanti”.