Saab: la crisi è sempre più nera
Nel mese di giugno, la Saab non pagherà gli stipendi ai propri lavoratori. La casa svedese è a corto di liquidità ed ha deciso di sospendere la produzione fino al prossimo 4 luglio.
La casa automobilistica è all’interno di una complessa operazione di vendita che ha portato 30 milioni di euro nelle casse della società svedese, mentre altrettanti 400 sono stati messi a disposizione con un prestito dalla Banca europea per gli investimenti.
Nonostante questo la Saab ha le tasche vuote: «Colpa dei ritardi e dei tanti passaggi previsti dall’accordo – fanno sapere dalla filiale italiana – Ma è solo questione di tempo perché l’organizzazione produttiva prevede un’ulteriore messa a punto per poter partire a pieno regime, cosa che contiamo di fare a partire da metà luglio. Sul tavolo ci sono già 9.000 ordini».
Quando l’intesa sarà finalizzata la Swedish Automobile cederà il 54% del capitale (24% a Pang Da e 29,9% a Zhejiang Youngman Lotus). Inoltre è previsto un ulteriore accordo per la produzione e la distribuzione di Saab in Cina. Capitolo a parte per lo stabilimento di Trollhättan: sarà messo in vendita e poi riaffittato con una formula di leasing che prevede il possibile riscatto finale.
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