Pronti contro termine: cosa sono?
Le operazioni pronti contro termine, definite anche vendite con patto di riacquisto, rappresentano una tipologia di raccolta da clientela con cui la banca cede a “pronti” ad un cliente/investitore una data quantità di valori mobiliari dietro pagamento di un prezzo e, contestualmente, si impegna a riacquistarne a “termine” dalla stessa controparte un identico ammontare della stessa specie, ad un prezzo contrattualmente prefissato. Si tratta, quindi, di due transazioni distinte, sebbene intrinsicamente collegate.
Con il meccanismo citato, la banca, mediante la vendita a pronti, compie una vera e propria operazione di raccolta temporanea che presenta, fino alla scadenza, caratteri di assoluta stabilità, in quanto il cliente non ha la facoltà di smobilizzare i titoli prima della scadenza prefissata.
Il cliente, viceversa, percepisce una remunerazione pari alla differenza tra il prezzo a pronti e quello a termine, e quindi compie un investimento finanziario a breve alternativo a quello effettuabile in altri depositi tempo o all’acquisto diretto di titoli a breve termine. Rispetto ai depositi bancari, il cliente spunta, di norma, un tasso di rendimento più competitivo anche se, si preclude la possibilità di utilizzare i fondi impiegati per l’intero intervallo di tempo contrattualmente stabilito.
Rispetto all’acquisto diretto di titoli, invece, il cliente ha la facoltà di commisurare con esattezza alle proprie esigenze la durata dell’operazione e non è soggetto al pagamento di alcuna commissione di acquisto. Molto spesso, la scadenza è trimestrale, anche se le banche compiono anche vendite con patto di riacquisto di durata inferiore o superiore. In ogni caso la scadenza non supera mai l’anno.
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