I Brics scommettono ed investono sull’Europa
Qualcuno si sta già chiedendo se siamo di fronte ad un colonialismo al contrario; gli ex Paesi che hanno subito la denominazione economica e politica da parte degli europei tra l’Ottocento ed il Novecento ora intervengono per aiutare il Vecchio Contiente facendo leva sulla loro enorme liquidità finanziaria, pari a 4mila miliardi di dollari.
Giovedì prossimo, a Washington, i cosiddetti Brics (acronimo che individua i nuovi colossi dell’economia mondiale quali Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) interverranno a sostegno delle sorti dell’Europa. La prima proposta, poi stoppata, era quella di acquistare direttamente i titoli di Stato da parte dei Brics; la preoccupazione era quella di acquistare obbligazioni a rischio default.
Secondo fonti vicine al governo brasiliano, e riportate dal quotidiano Repubblica, la nuova soluzione passa attraverso il Fmi: i Brics potrebbero mettere a disposizione dell’istituzione dei fondi che serviranno a sostenere il debito sovrano dei Paesi europei maggiormente indebitati.
Una garanzia che avrebbe così convinto i più riluttanti. Come ha confermato il ministro delle finanze della Russia, Alexei Kudrin che si è detto disponibile a intervenire finanziariamente “a certe condizioni”.
Del resto, è a tutti gli effetti una questione di volontà politica e non di disponibilità finanziaria. Le nuove economie dei Brics, tutte insieme hanno nella cassaforte dei loro fondi sovrani disponibilità per 4mila miliardi di dollari. E il ministro brasiliano Mantega ha “solamente” proposto di versare una prima tranche di 390 miliardi che potrebbero a breve diventare 840 miliardi.
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